Josè Mourinho non ci sta. Il tecnico della Roma, in un'intervista rilasciata al microfono ufficiale del club al termine della finale di Europa League persa contro il Siviglia, si è scagliato senza troppi giri di parole contro la sua dirigenza, accusata - per l'ennesima volta - di averlo lasciato da solo nella sua lotta contro gli arbitri. Quando il giornalista del club capitolino gli ha chiesto un parere sull'arbitraggio dell'inglese Taylor lo "Special One" ha risposto piccato: "Però come sempre tu fai la domanda a me. E come sempre solo io metto la faccia per parlare di questi fatti. Sono un pochino stanco, veramente. Io sono solo allenatore, ma alla fine sono più di questo". Parole pesanti come macigni, chiaramente indirizzate al presidente Dan Friedkin e ai dirigenti giallorossi.
Sin dall'inizio della sua avventura nella Capitale Mourinho ha basato la sua ben nota strategia comunicativa sull'identificazione di determinati "nemici", creando un gruppo particolarmente compatto e dei giocatori pronti a tutto pur di rendere felice il proprio condottiero. Il mister non ha mai fatto mistero di gradire poco i silenzi assordanti della proprietà statunitense, famosa per agire con riservatezza estrema. Le stilettate a caldo dopo la finale persa pertanto possono essere interpretate in diversi modi: secondo qualcuno la frattura con la dirigenza (in particolar modo col General Manager, il connazionale Tiago Pinto) porterà a un divorzio fra la Roma e il suo allenatore; secondo altri invece, il portoghese starebbe cercando di lanciare dei segnali alla proprietà per ottenere rinforzi adeguati. L'unica cosa certa al momento è che tutta la tifoseria giallorossa è dalla parte del suo condottiero, con continui attestati di stima incondizionata e inviti a restare anche il prossimo anno sulla panchina della Roma.
L'attesa per scoprire quale sarà il futuro dell'allenatore portoghese, uno dei tecnici più vincenti nella storia del calcio, non sarà ancora molta: a stretto giro di posta infatti verrà fatta chiarezza, sia in caso di addio anticipato (Josè Mourinho ha ancora un anno di contratto coi giallorossi, che gli garantiscono circa sette milioni netti a stagione), sia in caso di permanenza.
In questo caso però i Friedkin dovranno trovare un difficile equilibrio fra l'acquisto di campioni richiesti a gran voce dal tecnico e le esigenze di bilancio particolarmente complicate da rispettare, considerando anche la mancata qualificazione della Roma alla prossima Champions League, con conseguente riduzione del budget a disposizione.
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