"Cosa ci rimane quindi? Nemmeno un squallido, ultimo abbraccio. Per 13 lunghi anni siamo state amiche e abbiamo condiviso la passione per lo stesso uomo". Inizia così il duro sfogo via Instagram targato Martina Maccari, la moglie di Leonardo Bonucci, d'estate messo fuori rosa dai bianconeri ed emigrato in Germania, all'Union Berlino. La storia d'amore tra il difensore di Viterbo e la Vecchia Signora è finita nel peggiore dei modi con il 36enne che è pronto a portare la sua Juventus in tribunale per "danni di natura professionale e di immagine". Nei prossimi mesi si saprà di più con il difensore che non ha affatto nascosto la sua amarezza ma che ha cercato di essere contenuto nello sfogo, cosa che non ha voluto fare sua moglie.
L'affondo di lady Bonucci
La moglie di Bonucci sui social non ha usato mezzi termini per definire quanto avvenuto al marito, con una lunga lettera a corredo di una foto dello Stadium in una giornata piovosa: "È in una mattina di pioggia torinese che dovevo venirti a guardare. Perché guardarti mi fa credere che per un momento, forse, tu possa sentirmi. 13 anni. Per tredici lunghi anni tu ed io siamo state amiche. E Tu lo sai. Di quelle che una è più grande e una è più piccola, una è amata da tutti e l’altra deve invece faticare per trovare il suo spazio. Amiche trascinate per passione, anche all’antagonismo. Amiche che non si scelgono ma che la vita avvicina, chissà per quale strano disegno…".
E ancora, riferendosi ad un'amica che ha deluso le aspettative: "Tu ed io abbiamo condiviso la passione per lo stesso uomo, e tu (adesso posso confessarlo) hai sempre vinto. Sei stata tu, sempre, il primo pensiero, tu quella della priorità, ed io quella del tempo che rimane. Sei sempre stata quella che c’è anche quando non la vedi...Proprio come le amiche che ti fanno sentire sempre un po’ in ombra, ma che alla fine ti fanno sentire protetta. Quelle che sai di essere seconda ma dopo una prima irraggiungibile. Quelle che la guardi e trovi sempre l’ispirazione giusta. Anche quando le cose vanno male lei è in grado di passare la giusta ispirazione e tu, sei lì a stupirti ogni volta".
Chiusura con un pensiero quasi filosofico riferito alla Juventus con tanto di stoccata per il trattamento riservato a suo dire a suo marito che si è sempre identificato come "uomo Juve": "È per questo, forse, che in questo mio amore assorbito per osmosi, ti odiata spesso. Ti ho odiata nell’ombra della solitudine a cui mi costringevi con cadenza programmata, calendarizzata. Oltre l’orizzonte dei sentimenti incontrollabili come l’amore e l’odio, avevo certezza però che saresti stata un faro per sempre. Quella della cosa giusta al momento giusto, anche fosse l’ultimo momento, quello agli sgoccioli del tempo a disposizione.Pensavo che nonostante la vita ed i meccanismi normali del corso del tempo che conosciamo benissimo, avremmo continuato a riconoscerci. Pensavo saremmo state fedeli per sempre ad una storia che parla di vita, di dare e prendere, di sacrificio e riconoscenza, di lavoro e amore, una storia di vita che parlava di un patto di cura.
Oltre il moderno tritacarne, pensavo avremmo continuato a curarci l’una con l’altra. Mi dispiace tanto. Non cambierò strada incontrandoti. Ai patti io tengo fede. Perdendo tanto, rinunciando anche a quello che per tanti anni ci siamo contese. Buona Vita".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.