L'ultimo messaggio di Eriksson: "Non dispiacetevi per me, vivete la vita"

Le parole di Eriksson prima di morire nel documentario "Sven" su Amazon Prime: "Spero di essere ricordato come un brav'uomo"

L'ultimo messaggio di Eriksson: "Non dispiacetevi per me, vivete la vita"
00:00 00:00

La scomparsa di Sven Goran Eriksson rappresenta una grave perdita per il calcio italiano, che perde uno dei suoi grandi protagonisti dalla metà degli anni '80 ai primi anni del nuovo millennio. Dopo le esperienze in panchina con Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio con cui ha vinto uno storico Scudetto nel 2000, il tecnico svedese è rimasto sempre legato all'Italia.

Poi a gennaio l'annuncio choc di avere "al massimo" un anno di vita dopo la diagnosi di cancro. Da quel momento sono state tantissime le dimostrazioni di affetto ricevute da parte di quanti ne hanno apprezzato le qualità di allenatore oltre che umane. Proprio pochi giorni fa Eriksson si era confidato a cuore aperto in un documentario di Amazon Prime a lui dedicato, dal titolo 'Sven', di cui il Daily Mail aveva riportato le frasi estrapolate dal trailer.

A tutti gli effetti un messaggio di addio prima di morire: "Penso che siamo tutti spaventati dal giorno in cui moriremo, ma la vita riguarda anche la morte — ha spiegato l'ex allenatore immerso nella campagna svedese vicino alla casa di Sunne —. Spero che alla fine la gente dirà, sì, era un brav'uomo, ma non tutti lo diranno. Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile. Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, allenatori, giocatori, il pubblico, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura della vostra vita. E vivetela", il tutto concluso con un "ciao" finale.

Durante il messaggio, sono state mostrate le immagini più significative della sua carriera, insieme a una clip che lo ritrae mentre allena le leggende del Liverpool, tra cui gli ex giocatori Daniel Agger e Martin Skrtel, in un match di esibizione organizzato proprio dai Reds per realizzare il sogno dell'ex allenatore svedese, ovvero quello di guidare, dalla panchina di Anfield, la sua squadra del cuore almeno una volta nella vita.

La casa dei Reds quel giorno lo ha accolto come uno di famiglia. Quasi 60mila spettatori, una bolgia paragonabile alle storiche notti di Champions. Quando il Liverpool lo ha chiamato per soddisfare il suo desiderio affidandogli la panchina per un solo giorno, Sven non ci credeva:"Pensavo fosse uno scherzo".

Da lì ha passato intere settimane a immaginarsi il You’ll Never Walk Alone:"Non vedevo l’ora di sentirlo". Poi il saluto commosso sotto la Kop, con tutta la felicità per aver esaudito il suo ultimo desiderio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica