Premier League, zampata di Puma a Nike: fornirà i palloni dalla stagione 2025/2026

Dopo 25 anni termina l’accordo con gli americani. Intanto il brand tedesco nel 2024 ha registrato un aumento delle vendite, ma un calo dell’utile

Premier League, zampata di Puma a Nike: fornirà i palloni dalla stagione 2025/2026
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Adesso è ufficiale: Puma sarà il nuovo partner ufficiale della Premier League. L’ha reso noto questa mattina la stessa società tramite una nota ufficiale, attraverso la quale ha rivelato che l’accordo prevede anche la fornitura dei palloni da gioco per tutte le partite di campionato a partire dall'inizio della stagione 2025/26. Una rivoluzione che pone fine quindi a una storica collaborazione tra Nike e Premier League. Partnership che durava addirittura dalla stagione 2000-01, ben 25 anni.

"L'accordo con la Premier League, il campionato di calcio più seguito al mondo (trasmetta in 900 milioni di case in 189 paesi), è un passo importante nella strategia di elevazione del marchio Puma", ha affermato Arne Freundt, ceo della società. "Non vediamo l'ora di portare la nostra tecnologia e in prima linea nel gioco e di entrare in contatto con i numerosi fan in tutto il mondo. Con il pallone Puma al centro dell'attenzione durante ogni partita di questo incredibile campionato, creeremo momenti indimenticabili per giocatori e fan", ha aggiunto.

Soddisfatto anche Richard Masters, chief executive della Premier League: "Siamo lieti di dare il benvenuto a Puma come fornitore ufficiale di palloni della Premier League. Si tratta di una società che ha una gloriosa storia di coinvolgimento nel calcio da molti anni e non vediamo l'ora di vedere il nuovo pallone utilizzato in tutte le nostre partite da questa estate in poi. La loro portata globale – ha aggiunto - e il loro impegno verso l'eccellenza sono in linea con i nostri valori e siamo entusiasti di lavorare insieme a una serie di progetti per portare avanti l'incredibile lavoro svolto nelle comunità e ispirare i fan in tutto il mondo".

Puma e la Premier League (ma non solo)

Anche se ancora non si conoscono le cifre ufficiali dell’accordo, è importante evidenziare che Puma è già abbastanza presente nella Premier League. Vanta, infatti, nel suo team di sponsorizzazioni diversi giocatori di livello, tra cui Jack Grealish (Manchester City), Kai Havertz (Arsenal), James Maddison (Tottenham Hotspur), Harry Maguire (Manchester United), Jordan Pickford (Everton) e Marc Cucurella (Chelsea). Senza dimenticare che è partner ufficiale del Manchester City, campione d’Inghilterra in carica. Peraltro, anche in questo caso era Nike il precedente sponsor.

Nel dettaglio, l’accordo con il Manchester City è iniziato dalla stagione 2019/2020 e ha coinvolto tutto il gruppo della società, il City Football Group. Non è quindi un caso se tutte le squadre sotto il suo cappello, tra cui il Palermo guardando all’Italia, vestono Puma. In termini di cifre? Circa 75 milioni di euro l’anno per 10 anni, per un totale di circa 755 milioni di euro.

I numeri di Puma

Il 2024 per Puma è stato un anno a due velocità. Come si evince infatti dai dati pubblicati la scorsa settimana, l’azienda tedesca ha riportato una crescita e nel fatturato, salito a 8,81 miliardi di euro (+2.5% rispetto al 2023), ma una riduzione del 7,7% dell’utile netto, attestatosi a 281,6 milioni di euro “principalmente a causa di maggiori spese per interessi netti e interessi di minoranza”, ha specificato la società. In questa direzione, sono state chiare le parole di Arne Freundt: “Sono lieto che abbiamo registrato una solida crescita delle vendite su base valutaria e migliorato il nostro margine di profitto lordo nel 2024… Tuttavia, nonostante questi successi, non sono soddisfatto della nostra stagnante redditività. Dobbiamo affrontare l'attuale tendenza dei costi e abbiamo già adottato misure decisive per migliorare la situazione con il nostro programma nextlevel”.

Il numero uno della società ha anche ammesso che “le prospettive per il 2025 sono al di sotto delle stime che avevamo fissato un anno fa, sia in termini di fatturato che di utile netto. Siamo pienamente consapevoli delle cause profonde delle nostre sfide e le stiamo affrontando con piena attenzione e rigore”.

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