«Oggi mi sento arabo. Oggi mi sento africano. Oggi mi sento gay. Oggi mi sento un lavoratore migrante». Storica confessione di Gianni Infantino inaugurando il mondiale in Qatar. Seguì addirittura un messaggio ecologico, Fifa si impegnava a integrare e compensare tutte le emissioni di gas serra del torneo, con soluzioni a bassa emissione di carbonio. Totale: 3,6 megatoni di CO2, 1,5 in più del mondiale del 2018 in Russia, l'equivalente dei gas serra emessi dall'Islanda ma in un intero anno. L'inchiesta svolta da Times e televisione tedesca ha smascherato le furbate del governo mondiale del calcio, secondo i dati raccolti le cifre sarebbero di dieci volte superiori. Gli organizzatori assicuravano che i 7 stadi nuovi e la ristrutturazione di quello già esistente avrebbero avuto, per 60 anni, diversi utilizzi come sede della nazionale femminile che a oggi non risulta ancora esistente. Lo stadio «974» (prefisso del Qatar) era il simbolo della svolta, edificato con i container in disuso e riciclati, sarebbe stato smantellato e portato in Uruguay.
«974» è al suo posto, abbandonato, gli altri impianti vengono illuminati, i prati innaffiati nonostante il 99% dell'elettricità è generato da centrali a combustili fossili, tutto questo ha generato emissioni di CO2 superiori a tutti gli altri progetti. Si gioca troppo, ma si respira peggio. In Fifa tira una brutta aria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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