È successo di tutto nell'ultima giornata di Serie A con roventi polemiche arbitrali, che hanno animato le discussioni post partita. A farla da padrone sono stati i calci di rigore, quelli concessi e poi parati ma soprattutto quelli non assegnati.
Il posticipo serale tra Fiorentina e Milan è la saga del rigore sbagliato. Sbagliano Kean per i viola, Theo Hernandez e Abraham per i rossoneri che si inchinano ad un super David de Gea. A far discutere più di tutto, però, sono le dichiarazioni di Paulo Fonseca nel post gara: "Non mi piace parlare dell’arbitraggio, ma questo non è calcio. Il calcio è fatto di contatti e un tocco non può essere sufficiente per dare rigore. Basta un semplice tocco, l’abbiamo visto anche in questo fine settimana. E poi diventiamo tutti nervosi e diventa un problema, questo è calcio non il circo e io non voglio contribuirci. E non parlo solo del rigore dato contro, ma anche quelli dati a noi. Quanti rigori vediamo in Serie A?".
Eppure i rigori assegnati ci sono tutti. L'intervento scomposto di Theo sulla suola della scarpa di Dodò che è in anticipo. Il contatto in area tra Ranieri e Reijnders con l'incrocio di gambe tra i due giocatori anche se il contatto è leggero. E infine il fallo di Kean che mette giù Gabbia dopo la sponda di Morata. L'arbitro dà il rigore e al Var confermano. Ma anche stavolta de Gea para ancora, dicendo no ad Abraham.
Grandi polemiche anche in Monza-Roma, terminata 1-1. All'87' c'è il pestone di Kyriakopoulos su Baldanzi in piena area di rigore. Il difensore del Monza guarda solo la palla, ma il contatto c'è e andava fischiato. La Penna non chiama il penalty e non viene assistito neanche dal Var Aureliano che non lo richiama per l'on field review. In questo caso però i pareri sono molto discordanti. A fine partita Florent Ghisolfi, direttore tecnico della Roma, è una furia: “Non mi piace mai parlare dell’arbitro, ma quello che è successo oggi è inaccettabile. Era un rigore chiaro, penso che tutti lo abbiano visto”. Negli studi Dazn Andrea Gervasoni, vice commissario designatore della Can, spiega perché in questo caso il Var non avrebbe dovuto intervenire:"I due giocatori guardano in aria e nessuno dei due giocatori fa una azione fallosa. Riteniamo che sia uno scontro fortuito di gioco". Non è d’accordo però Massimo Ambrosini. "No, io difensore mi assumo il rischio di andare a tamponarlo o colpirlo. L’imprudenza, il rischio che il difensore si prende… per me è rigore". La pensa così anche Luca Toni: "Sono d’accordo. Ai tempi nostri non era mai rigore, ma adesso… ne ho visti dare di molto peggio".
La giornata era cominciata con Juventus-Cagliari, con due rigori assegnati e trasformati a fissare il punteggio sull'1-1. Al 15' corner per i bianconeri, Gatti stacca di testa e il pallone viene toccato leggermente dalla mano di Luperto, per poi finire sul fondo. Marinelli assegna il calcio di rigore dopo il consulto con il Var. A fine partita Davide Nicola tuona:"È una questione di biomeccanica, se sto effettuando un duello aereo con Vlahovic o Gatti, è ovvio che utilizzo le mani per darmi slancio. Ma quando subisco un intervento di testa alle spalle, dove mi si appoggiano le mani sulle spalle e mi si fa cadere all’indietro, come può fare Luperto a dimenticare che ha due mani e due braccia attaccate al corpo?".
Se non ci sono dubbi sull'intervento di Douglas Luiz, che in un contrasto in area di rigore stende Piccoli provocando il rigore siglato da Marin. Pochi istanti dopo aver subito il gol del pari, si scatenano le proteste dei bianconeri. Francisco Conceicao che sente la mano di Obert appoggiata sulla schiena e cade a terra in area reclamando il calcio di rigore.
Marinelli non ha dubbi e sventola subito il giallo per simulazione al portoghese, già ammonito al 75' per un fallo sulla trequarti ai danni di Gaetano. Decisione forse precipitosa ed eccessivamente punitiva quella del direttore di gara. La decisione corretta poteva essere concedere rimessa dal fondo, senza ammonire il portoghese per simulazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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