Euro 2024 volge verso il suo epilogo, regalandoci uno scontro a quattro che offre tutto il meglio della nobiltà calcistica continentale. D'accordo, noi non ci siamo, ma al momento nemmeno meritavamo di starci. Non c'è il Portogallo, che ha dimostrato di essere una squadra di calibro elevatissimo. E manca soprattutto la Germania, che si sente penosamente scippata per quel rigore non assegnato che grida vendetta e che, nelle prime quattro, aveva tutto per starci.
Malgrado tutte queste inevitabili sottrazioni, il menù delle semifinali resta assolutamente stellato. E, se alcuni già vaticinano una finale Francia - Inghilterra, scontro che perdura da secoli e non solo nel calcio, la realtà è che molto dipenderà dallo stato di forma con cui ci arrivano le candidate a sollevare il trofeo e, come sempre, dai dettagli.
FRANCIA
Sarebbe pericoloso sostenere che non sono loro i favoriti, almeno sulla carta, solo perché la squadra non ha ancora segnato un gol che fosse uno su azione. Vero, l'ensemble di Deschamps snuda una sterilità offensiva assolutamente imprevedibile, essendo dotato di una batteria di talenti sconfinata, da Mbappé a Dembelé, da Griezmann e Kolo Mouani, da Barcola a Coman. Una flotta di stelle al momento inaridite, ma abilmente sostenute da un centrocampo monumentale e da una difesa ermetica, che ha trovato in Saliba un leader di caratura mondiale e sta rispolverando il miglior Maignan. Come dire: non fanno gol, ma nemmeno lo prendono. E le azioni offensive prodotte fino a qui, lasciano comunque pensare che si tratti di pure coincidenze. Il naso rotto condiziona Kyllian, ma il digiuno non potrà durare per sempre. Dembelé prima o poi la finirà di saltare tutti e sparare fuori, e così via. La Francia ha il più alto potenziale di tutte.
SPAGNA
La Spagna non è certo troppo distante. Alla vigilia nessuno pensava che sarebbe stata così forte, ma adesso è ora di fare i conti con la realtà. Un filo meno palleggiatori per le caratteristiche di alcuni interpreti - vedi Nico Williams, Yamal e Ferran Torres - ma forse per questo più imprevedibili, perché sanno tramutare il possesso in velenosa verticalizzazione. Ci hanno nascosto la palla (non ci voleva poi molto) e hanno dominato pressoché sempre. Quando hanno incontrato la Germania hanno saputo soffrire il giusto, per poi andarsi a prendere la semifinale di carattere e prepotenza calcistica. Sono forti di una filosofia di gioco tramandata da generazioni e hanno in certi singoli - Yamal su tutti - quel tasso di imprevedibilità che può strappare le partite. Se poi ci metti un gigante come Rodri nel mezzo, un Fabian Ruiz rivitalizzato e un portiere che para tutto (ma non chiedetegli di usare i piedi, per carità), il risultato finale è uno soltanto: Francia 51%, Spagna 49%.
INGHILTERRA
Se potessero, i supporter dei tre leoni avrebbero già chiesto la ghigliottina pubblica per il ct Gareth Southgate. Il gioco - aldilà delle traballanti auto difese del tecnico - continua ad essere penoso. Le sue stelle sono spesso fuori ruolo o si pestano i piedi. Un caos totale che ha prodotto fino a qui successi soffertissimi, sempre aggrappandosi ai pezzi di bravura estratti dai Bellingham e dai Saka di turno. L'impressione è quella di una nazionale con un potenziale vicinissimo a quello della Francia - questi hanno lasciato a casa gente che sarebbe stata titolare fissa per Spalletti - diluito dalla confusione della guida tecnica e dalla incrollabile patina di sfiga che i ragazzi di sua Maestà non riescono a scrollarsi di dosso dal 1966. Sarà la volta buona? Difficile pensarlo, visti gli inquilini dall'altro lato del tabellone. Ma c'è di buono che l'Inghilterra ha tutto per battere l'Olanda e andare in finale. E sarebbe la seconda volta di fila agli Europei, aldilà di tutto.
OLANDA
Uno perde con la pur sorprendente Austria e poi scopre che forse è stato molto meglio così. Diciamoci la verità: il tabellone in cui sono incappati i ragazzi di Koeman è stato alquanto tenero. La Romania non era irresistibile e la Turchia, pur ruvida da maneggiare, nemmeno. Così succede che, quasi senza accorgertene, sei a giocarti una semifinale. Ci sono anche enormi meriti, però. L'Olanda ci è arrivata senza tutto il centrocampo titolare ed ha comunque conservato la fiducia nella sua filosofia di gioco, oltre gli interpreti. La squadra si muove in sincrono, sa soffrire e riprendersi. E davanti è sempre pericolosa, grazie al talento di Gapko, Xavi Simons, Depay. Dietro non stiamo certo vedendo il miglior Van Dijk, ma De Vrij sta sopperendo con un grande europeo (e De Ligt non ha ancora visto il campo!). Se poi ci fosse bisogno di una spremuta di estro aggiuntivo, basterebbe far alzare più spesso Zirkzee dalla panchina.
Possono buttare fuori l'Inghilterra? Difficile, molto. Ma tornano in semifinale dopo 20 anni dall'ultima volta, ed è già tanta roba. I bookmakers più avveduti direbbero 60-40% per gli inglesi.
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