"Sono stati giorni difficili...". Donnarumma ricorda la terribile notte della rapina

Il portiere della Nazionale si rivolge direttamente ai propri follower dopo il terribile episodio: "Non vedo l'ora di ricominciare a giocare"

"Sono stati giorni difficili...". Donnarumma ricorda la terribile notte della rapina
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Gigio Donnarumma torna a parlare a qualche giorno di distanza dalla spaventosa rapina subita nella sua abitazione di Parigi, dove si trovava insieme alla compagna Alessia Elefante.

Il portiere del Paris Saint-Germain si rivolge direttamente ai propri follower su Instagram, in una storia in cui li rassicura sul suo stato emotivo e si dice pronto a riprendere il lavoro sul campo: "Ciao a tutti, volevo ringraziarvi per il supporto che mi avete dato da venerdì scorso. Sono stati giorni difficili, ma l’importante è che stiamo tutti bene. Ora mi trovo in Giappone (in tournée con la squadra, ndr), non vedo l’ora di ricominciare a giocare e indossare la maglia del Psg nei prossimi impegni. Mando un abbraccio a tutti".

La ricostruzione

Legato in casa con la compagna e derubato di ben 500 mila euro. È quanto accaduto lo scorso 21 luglio a Donnarumma e alla sua ragazza Alessia. Inevitabile lo choc per l'ex portiere del Milan, trovatosi a stretto contatto con i malviventi, che si erano introdotti nella sua casa nell'8° arrondissement di Parigi. I due sono poi riusciti a salvarsi scappando dall'abitazione e rifugiandosi in un hotel di lusso presente nelle vicinanze. Il numero uno azzurro, che ha riportato alcune ferite, ha raccontato le sue sensazioni al quotidiano Libero:"Trovarsi alle tre di notte gente in casa all’improvviso penso che sia la sensazione peggiore che si possa provare".

Sull'accaduto sta ancora indagando la polizia francese per capire di ricostruire esattamente la vicenda e fare luce sulle persone coinvolte."Io sono stato immobilizzato e Alessia è stata costretta a consegnare tutto ciò che avevamo di prezioso - ha aggiunto Donnarumma -. Non posso entrare troppo nei dettagli, ci sono le indagini in corso. Abbiamo dovuto lasciare l’appartamento per permettere che venissero effettuati i sopralluoghi ed eseguire gli accertamenti utili alle indagini e ci siamo momentaneamente appoggiati in un hotel".

Il timore è stato ancora maggiore vista la presenza della sua compagna: "La paura è stata tantissima, ma ancora di più era che potesse succedere qualcosa ad Alessia. Io ero impotente, legato, non potevo fare nulla.

Poi io non mastico così bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose. Ed era Alessia, ancora adesso spaventatissima, insieme a loro. Attimi veramente concitati e di profondo terrore, soprattutto paura per lei. Terrore che le potessero fare del male".

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