Spagna contro Francia, tattiche a confronto per una finale anticipata

La prima semifinale potrebbe già decidere la vincitrice di Euro 2024. Di fronte la nazionale che ha convinto di più e una squadra che, nonostante una rosa stellare, non riesce a segnare su azione

Spagna contro Francia, tattiche a confronto per una finale anticipata

Difficilmente la sfida che stasera all’Allianz Arena definirà la prima finalista di Euro 2024 potrebbe essere più diversa. Da una parte la squadra che finora ha convinto più di tutti, facendo gridare ad un nuovo ciclo che potrebbe dominare il calcio per anni ed anni mentre dall’altra una compagine che, nonostante una rosa stratosferica, ha giocato un calcio inguardabile riuscendo nell’impresa non invidiabile di arrivare in semifinale senza segnare un solo gol su azione. Chi la spunterà stasera? Il calcio brutto ma efficace di Didier Deschamps o il tiki-taka rinnovato della Spagna di Luis de la Fuente, favorita d’obbligo per la vittoria finale? Vediamo quindi quali potrebbero essere le chiavi tattiche di Spagna-Francia.

Mbappé contro Yamal, è già Clasico

Magari dal punto di vista tattico non ha molto senso ma la sfida che più ispira stampa e tifosi è quella tra i due protagonisti annunciati delle sfide tra Real Madrid e Barcellona dei prossimi anni. Il non ancora diciassettenne Lamine Yamal affronterà per la prima volta con la nazionale Kylian Mbappé, dal quale lo separano solo nove anni. Il nuovo talento delle Merengues finora non ha fatto vedere quello di cui è capace mentre molti esperti si sdilinquiscono nel tessere le lodi dell’avanti azulgrana, che secondo alcuni potrebbe far azzardare il paragone sacrilego con Pelé, altro diciassettenne che trascinò la sua nazionale ad un trofeo importante. I confronti tra i due giocatori lasciano un po’ il tempo che trovano ma, sebbene su fasce diverse, il loro gioco si assomiglia, dato che partono dalla fascia per accentrarsi e cercare il tiro o un assist. Se Mbappé è il più veloce in questo europeo, Yamal è forse più tecnico, capace di giocare anche da classico numero 10.

Portogallo Francia Mbappe

A dare una grossa mano a Mbappé saranno le squalifiche che priveranno la Spagna di due difensori difficili da sostituire come Carvajal e Le Normand. De la Fuente non ha molte opzioni ma potrebbe affidarsi all’esperienza del 39enne Jesus Navas: anche se Mbappé continua a soffrire per il naso rotto ed alcune noie alla schiena, il confronto sembra impari. Sull’altra fascia, duello altrettanto problematico, visto che a contenere Lamine Yamal dovrebbe essere il milanista Theo Hernandez. La bandiera rossonera è reduce da un europeo su livelli stellari e sta difendendo alla grandissima ma contenere Yamal non è semplice per nessuno: chiedere a Di Lorenzo per referenze. Possibile che la semifinale tra Spagna e Francia si deciderà proprio dal risultato di queste due sfide. L’ultima volta che si sono incontrati, nei quarti di Champions, l’aveva spuntata il Psg di Mbappé: le cose, stavolta, potrebbero andare in maniera molto diversa.

Spagna Germania Yamal Musiala

Due tecnici simili ma molto diversi

Deschamps e De la Fuente sembrano incarnare il passato ed il futuro del calcio mondiale ma, in realtà, sono molto più simili di quanto si potrebbe pensare. Ad accomunarli è l’origine delle rispettive famiglie, rappresentanti del popolo basco che abita le terre al confine tra Spagna e Francia ma il cammino non potrebbe essere stato più diverso. Una carriera da grande giocatore, con tanti trofei importanti, per poi approdare alla guida della nazionale per Didier, un cammino interno alla federazione spagnola, con la quale collabora dal 2013, per Luis, che ha fatto da chioccia a molti dei talenti che ha a disposizione quando giocavano nelle giovanili delle Furie Rosse. De la Fuente è alla gara più importante della vita ma non è la prima volta che affronta una finale; c’è arrivato in Nationa League, ai giochi olimpici di Tokyo e agli europei giovanili ma la pressione stavolta è sicuramente molto più elevata.

Spagna Germania De la Fuente

Deschamps, invece, è uno specialista di partite del genere: tra mondiali ed europei, le altre tre volte che ha portato la Francia in semifinale, è sempre riuscito ad accedere alla finale. Il suo calcio difficilmente gli procura complimenti da parte della stampa ma, francamente, la cosa lo preoccupa poco o niente. Quando è accusato di giocare un calcio noioso, Didier sa fin troppo bene che lamentarsi della nazionale è una grande passione su entrambi i versanti delle Alpi. La sua risposta è secca, quasi scortese: “Se non vi piace la Francia non siete obbligati, si possono vedere altre cose”. De la Fuente, invece, non trova il calcio dei Bleus noioso: “Mi diverto sempre con il calcio, apprezzo ed analizzo il loro potenziale, che è eccezionale. Ci sono giocatori di altissimo livello e una squadra molto buona”. Le radici basche emergono subito dopo, quando ammette che, sebbene la Spagna giochi un calcio molto spettacolare, qui conta solo vincere. Alla fine, quando puoi fare la storia “va bene essere attraenti, ma bisogna essere pratici”.

Deschamps allenamento

Battaglia sulla mediana: Rodri contro Kanté

Difficile ridurre una gara che si giocherà su piani e filosofie diverse ad uno scontro individuale ma per capire dove tira il vento basterà dare un’occhiata a quello che fanno in campo Rodri e Kanté. I due centrocampisti sono il cuore emotivo delle rispettive nazionali e stanno facendo scuola, sebbene in maniera molto diversa. Rodri fa coppia con l’ex Napoli Fabian Ruiz e guida la caccia al recupero del pallone mentre Kanté gioca in maniera diversa, partendo da interno destro e portandosi spesso e volentieri sulla tre quarti, come attaccante aggiunto. Questo si spiega con le filosofie di calcio diverse: la Spagna a caccia del possesso sempre e comunque, la Francia che punta più a riconquistare i palloni persi e partire in contropiede. Rodri è un direttore d’orchestra che smista quantità industriali di palloni, cercando con insistenza di innescare le corse sulle fasce o le triangolazioni per vie centrali.

Spagna Germania Rodri Musiala

Kanté è più votato all’attacco: diversamente da quanto fatto ai tempi del Leicester di Ranieri, ora cerca la porta e segna qualche gol in più, anche se in un campionato non probante come quello saudita. Dato interessante il numero di occasioni create da parte di Kanté, ben 10, il terzo in assoluto ad Euro 2024. Rodri si rifa in quanto ai palloni recuperati, 29 a 20 nonostante abbia giocato 65 minuti meno. I due si conoscono bene, visto che si sono affrontati sette volte in Premier League, quando vestivano le maglie di Manchester City e Chelsea. Non sono mai state partite semplici e Rodri sembra sicuro che la Spagna dovrà usare il fisico per avere la meglio della Francia: “Dovremo essere forti nei duelli. E senza palla dovremo essere molto solidi. La Francia è una squadra molto difficile da battere”. Il segreto delle Furie Rosse? “Saper giocare in tanti modi differenti, abbiamo fatto partite tanto diverse tra di loro.

E ora abbiamo un’altra possibilità per imparare”. In Spagna si sogna una nuova golden generation, in Francia un altro trofeo per continuare a dominare il calcio europeo. Vedremo stasera chi avrà la meglio.

Portogallo Francia Kante

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