I punti chiave
Davvero una brutta sorpresa per i familiari dell'indimenticato Sven Goran Eriksson, l'allenatore svedese scomparso nell'agosto scorso a causa di un cancro incurabile all'età di 76 anni e che ha pianto tutto il mondo del calcio: a causa di una maxi truffa da parte del suo ex consulente finanziario ha lasciato ai suoi familiari più o meno il corrispettivo di 10 milioni di euro di debiti come riportano i media britannici.
I debiti con il Fisco
Per correre ai ripari, è stata appena venduta dalla sua famiglia la villa extra lusso a Sunne, in Svezia, che dispone di ben sette camere da letto oltre ad avere una piccola spiaggia privata (affaccia su un lago) per una cifra intorno a 1,8 milioni di euro che è molto lontana dal ripianare tutti i debiti. Già molti anni fa, era il 2013, Eriksson aveva denunciato l'operato del suo consigliere Samir Khan che aveva deciso di citare in giudizio per un frode da milioni di sterline.
"L'unica persona che odio"
In un'intervista al The Telegraph l'ex allenatore disse che Khan fosse l'unica persona che odiava sulla faccia della Terra. "Non odio mai nessuno. Non credo di avere molti nemici, ma odio Samir Khan perché non si può trattare la gente come ha fatto lui. Mi sento deluso, arrabbiato e deluso perché mi sono fidato di quest'uomo per molti, molti anni. Gli ho dato troppa libertà. Gli ho dato tutte le autorità di cui aveva bisogno per prendersi cura della mia economia".
Le truffe a Eriksson
Secondo quanto riportato dai media inglesi, i due si conobbero nel 2004 e soltanto tre anni dopo l'ex consulente iniziò a prendere il controllo del patromonio di Eriksson: nel 2009, preoccupato dalla gestione, aveva deciso di interrompere i rapporti professionali con gli avvocati dello svedese che avevano ottenuto di procedere legalmente contro Khan. Secondo alcuni documenti del tribunale che The Telegraph ha portato a galla, Khan aveva accesso a dettagli riservati "compresi i mandati ai conti bancari che gli hanno dato accesso illimitato alla ricchezza di Eriksson", sottolineando che Eriksson non fosse particolarmente competente né particolarmente interessato, "tranne nella misura in cui vuole garantire il futuro finanziario per la sua famiglia e per se stesso, aspettandosi che i suoi soldi siano investiti in modo solido e razionale".
Ma non è finita qui perché Khan avrebbe utilizzato una buona parte del denaro di Eriksson per finanziare una proprietà che ha alle isole Barbados con la sua famiglia, molti lavori fatti su questa casa e "per guadagnare profitti segreti che sono stati pagati a se stesso".
Ma non è finita qui perché gli avvocati di Eriksson hanno dichiarato che con quel patrimonio il consulente finanziario avrebbe anche "comprato opere d’arte e sculture costose" oltre ad avere adoperato molto male il denario altrui "per una varietà di scopi impropri, compresi i prestiti non garantiti ad altre società per profitti segreti" e "intraprendendo speculazioni in perdita sui mercati delle valute estere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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