Quella vittoria meritata e caparbia della Juventus contro il Psv

I bianconeri passano, ma al ritorno sarà dura. Vince pure il Real Madrid

Quella vittoria meritata e caparbia della Juventus contro il Psv
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La Juventus riprende il viaggio in Champions con una vittoria, sofferta ma voluta, momenti di buon football, qualche occasione vera, il vantaggio con McKennie, dopo caparbia azione di Gatti e poi l’affanno consueto, la difesa slabbrata sul fronte del mediocre Kelly, il pareggio di Perisic, i cambi di Motta, bocciato Yldiz, quindi, come da repertorio impiegatizio e, ovviamente soltanto dopo il minuto 60, rivoluzione a centrocampo con l’uscita ritardata di Locatelli in evidente involuzione, molto nervosismo e appannamento di idee, è il limite che si conosceva e viene ribadito ma anche la crescita e la rabbia dei suoi uomini di margine.

Rispetto alla vittoria nella partita di debutto in Champions contro gli olandesi la difesa è passata da una linea Cambiaso-Bremer-Kalulu a quella attuale Kelly-Veiga-Gatti che farebbe fatica anche in Conference league ma è stato significativo vedere la reazione furente di Veiga dopo un salvataggio nell’ultimo minuto, un urlo alla curva dei tifosi, come dopo un gol. Il Psv ha pagato per la propria presunzione, pensando, dopo il pareggio di Perisic su incertezza di Kelly impaurito di fronte all’ex interista, di farla franca. Kolo Muani ha capito che là davanti la vita è dura quando non arriva un pallone pulito, come può spiegargli Vlahovic.

Da segnalare la prestazione disarmante di Koopmeiners che, quando è entrato al 68’, ha infilato quattro errori consecutivi nella zona calda davanti alla difesa. Dovendo recuperare il risultato, Motta, dopo aver sostituito i due attaccanti esterni, Nico Gonzales e Yldiz, a quindici dalla fine ha richiamato Kolo per inserire Vlahovic, il gol del 2 a 1 è arrivato su una percussione di Gatti, seguita dal cross basso di Conceiçao poi definito in porta da Mbangula.

Vittoria meritata e caparbia, come quella eroica del Real Madrid che, due volte sotto il City per la doppietta di Haaland (il primo gol in off side ma non per il Var), ha reagito come soltanto la squadra spagnola sa fare per storia e ha conquistato la vittoria all’ultima giocata con

Jude Bellingham, a quel punto Pep Guardiola si è infilato di corsa nel corridoio verso lo spogliatoio, quasi nascondendo la vergogna dell’umiliazione. Nessuno può escludere colpi di scena. Anche un’ipotesi di dimissioni.

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