"Vivo sotto scorta", Papin choc e il terrore di vivere a Marsiglia: cosa è successo all'ex Milan

Minacce per l'attuale allenatore della squadra delle riserve dell'OM, seguito fin sotto casa da degli sconosciuti in moto

"Vivo sotto scorta", Papin choc e il terrore di vivere a Marsiglia: cosa è successo all'ex Milan
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Paura per l'ex Pallone d'Oro Jean-Pierre Papin, seguito fin sotto casa da due sconosciuti in moto che gli hanno intimato di andarsene: il clima incandescente che si respira nell'ambiente dell'Olympique Marsiglia, quindi, sta travolgendo anche una delle storiche bandiere della società francese, nonché attuale allenatore della squadra riserve che milita nel girone J del Championnat National 3.

Polveriera OM

L'OM, che si trova al terzo posto in classifica nella Ligue 1 a 6 lunghezze di distacco dalla capolista Paris Saint-Germain, è una polveriera, nonostante che non si possa parlare di crisi conclamata. Da un lato lo deludente 0-3 interno col Psg, che ha di fatto raddoppiato il distacco dagli odiati rivali, coi tifosi marsigliesi che hanno polemicamente abbandonato gli spalti del Velodrome dopo i primi 45 minuti del sentitissimo "Clasique".

Dall'altro le voci che parlano dell'esistenza di contrasti tra l'allenatore della prima squadra Roberto De Zerbi e per l'appunto il tecnico delle riserve Jean-Pierre Papin: un'ipotesi, questa, che è stata smentita categoricamente da entrambe le parti. "Mi scuso se non parlo la vostra lingua, ma cercherò di essere il più preciso possibile, perché ci tengo a dire che questo è assolutamente falso", ha dichiarato l'italiano. "Sono notizie totalmente false, ho sempre avuto un ottimo rapporto con Jean-Pierre Papin", ha aggiunto De Zerbi,"è vero che ultimamente ci vediamo poco perché i nostri allenamenti hanno orari diversi, ma c'è comunque un ottimo rapporto". "Nutro grande rispetto per quello che è stato da giocatore e per quello che rappresenta tuttora per l'OM una persona come Papin. Ho trovato molto irrispettoso leggere certe cose", ha concluso il tecnico.

Problemi interni

Dichiarazioni che hanno trovato d'accordo anche l'ex Milan, il quale, peraltro, starebbe svolgendo un buon lavoro nel suo ruolo attuale, per quanto ai margini del progetto sportivo dell'OM rispetto a quanto lo stesso Papin si sarebbe aspettato: la seconda squadra dell'Olympique Marsiglia, infatti, è in vetta alla classifica del suo girone. Ciò nonostante esistono delle frizioni non col tecnico italiano, come vociferato di recente, bensì con il dirigente responsabile della sua squadra, Ali Zarrak, reo di interferire spesso e volentieri nel lavoro dell'ex Pallone d'Oro, anche nel rapporto tra quest'ultimo e il presidente della società Longoria.

"Sono io l'allenatore", ha spiegato Papin al quotidiano La Provence, "non posso accettare che questa persona scelga i miei cinque sostituti. Ogni volta che giocatori della prima squadra sono scesi da noi, con la necessità di farli giocare, ho applicato le direttive". "Ma tutto dovrebbe dipendere da questa persona. Io non ho bisogno di nessuno per discutere con De Zerbi o per parlare con il presidente Longoria, ma il problema con quella persona rimane", ha aggiunto l'ex Milan, ribadendo l'ottimo rapporto con De Zerbi.

Le minacce

Papin ha rivelato ai giornalisti di essere costretto a vivere sotto scorta a causa di pesanti minacce da lui ricevute."Da tre settimane, ci sono tre auto di agenti di sicurezza privata davanti a casa mia, una cosa insopportabile", ha spiegato l'ex calciatore. Ancora più insopportabile il fatto che abbia dovuto puntare i piedi per ottenere protezione, chiedendo al contempo maggiore rispetto per il suo lavoro: per farlo ha saltato cinque giorni di lavoro in segno di protesta.

"Un giorno sono stato abbordato da due tipi in moto che mi hanno detto che devo andarmene da Marsiglia", ha rivelato ancora il tecnico.

"Non so se esista un legame con la situazione al club, non mi permetterei mai di dirlo o neppure di pensarlo", ha considerato Papin, "ma non posso accettare che si dica che io non stia seguendo le richieste della società, sapendo che in più sto vivendo una situazione simile. Così non si può andare avanti. O rimango io o parte la persona in questione".

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