Caltanissetta - Impegnata sul fronte umanitario in Zambia, una pediatra di Enna, Cristina Fazzi, single, ha vinto la sua battaglia ottenendo che il tribunale dei minori di Caltanissetta recepisse una sentenza a lei favorevole emessa da un tribunale dello Zambia e che riconosceva la donna come madre adottiva di Joseph, un bimbo di 7 anni. La donna, Cristina Fazzi, secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, aveva iniziato la sua battaglia nel marzo 2009, con iniziative non solo giudiziarie, come la "Marcia per i bambini in attesa di giudizio", da Enna a Caltanissetta, organizzata dal comitato delle famiglie adottive. La sentenza che dispone una delle pochissime adozioni in Italia da parte di un single, è stata emessa dai giudici Piergiorgio Ferreri (presidente) e Francesco Pallini (estensore).
Giovanardi: caso che rientra nella norma "Un caso che sembra rientrare nella norma": così Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e presidente della Commissione adozioni internazionali, commenta la sentenza siciliana sull’adozione. Riservandosi di leggere la sentenza, Giovanardi spiega che ci sono due casi in cui a una persona singola - e non a una coppia come normalmente accade - la legge italiana concede il riconoscimento di un’adozione: la prima è quando si tratta di un’adozione speciale, altrimenti detta "mite" perché il bambino non diventa figlio a tutti gli effetti e non ha gli stessi diritti di un figlio naturale. "Ciò si può verificare ad esempio quando un bambino in affido diventa grande e il tribunale può concedere all’affidatario, anche se è una persona sola, di adottarlo". O quando esistano tra l’adulto e il bambino legami affettivi o di cura tali che il giudice preferisce darlo in adozione a questa persona, anche se sola, piuttosto che a una coppia sconosciuta. L’altro caso è quando un italiano che vive all’estero da più di due anni decide di adottare un bambino in quel Paese, secondo le leggi locali. E poi, al momento di rientrare in Italia, chiede che l’adozione venga riconosciuta dal nostro Paese. "In entrambi i casi - spiega Giovanardi - non si tratta di adozione internazionale. E comunque rientra nelle norme attualmente esistenti".
Tribunale può ratificare l'adozione Secondo Maria Teresa Vinci, della Commissione adozioni internazionali, sono tanti i casi di italiani soli o coniugati che risiedono all’estero e lì hanno adottato un figlio.
"Il tribunale dei minorenni italiano che ha la competenza a ratificare l’adozione, che è poi il tribunale dell’ultima residenza in Italia dell’adulto, dovrà solo verificare che l’adozione sia stata effettuata nel rispetto delle norme di quel Paese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.