da Napoli
«Fin dal giugno dello scorso anno, poco dopo linizio del mio mandato, in occasione della mia prima visita a Napoli, sollecitai, di fronte al penoso trascinarsi dellemergenza rifiuti, unazione risoluta - senza cedere alla disinformazione e alla demagogia - contro cieche resistenze a decisioni improrogabili e contro palesi illegalismi. Da allora molti sforzi sono stati compiuti, da parte del commissario nominato dal governo, e alcuni risultati sono stati acquisiti: ma non in misura sufficiente a evitare che la situazione si aggravasse fino al punto da risultare ormai tragica, come lha definita il sindaco Iervolino. Lo Stato faccia sentire la sua autorità. Servono decisioni indispensabili: basta ritardi».
È la sferzata, durissima, del presidente Napolitano, dinanzi alla disfatta delle istituzioni, incapaci di risolvere il dramma dellemergenza rifiuti in Campania. Il Capo dello Stato ha lanciato un appello a fare presto, attraverso le pagine del Sole 24 Ore, che, il giorno precedente, lo aveva a sua volta invocato ad intervenire sulla questione. «E dunque, ora, non solo da napoletano che vive langoscia della sua città, ma nella consapevolezza delle responsabilità che mi competono nellinteresse generale delle popolazioni e delle istituzioni, desidero rivolgere - dice Napolitano - un estremo energico appello. Lo rivolgo alle autorità di governo perché si proceda senza alcun ulteriore tentennamento allattuazione del decreto sottoposto alla mia firma l11 maggio scorso». E, mentre le agenzie diffondevano gli stralci della lettera di Napolitano, il Commissario straordinario per lemergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso, faceva il punto della situazione in Prefettura a Napoli. «Entro qualche giorno si dovrebbe uscire dalla fase acuta demergenza. Entro linizio dellestate si potrà lavorare per portare la regione fuori dallemergenza». Alle scudisciate di Napolitano ha fatto seguito un duro battibecco tra Casini e Iervolino. Il leader dellUdc ha detto che «il costo più pesante della politica è quello di rinviare e non prendere le decisioni. Serve la volontà di rompere questo perverso legame anche tra gli interessi della camorra organizzata e la politica». Stizzita la replica del sindaco: «Chi è il politico che ha rapporti con la camorra? Dove sono le prove? Se le ha, sfido Casini a esibirle».
Nelle strade di Napoli intanto restano tremila tonnellate di spazzatura, altre diecimila in provincia. Ma cè unemergenza nellemergenza rifiuti: i roghi. Dalle 20 di lunedì, fino alla stessa ora di ieri, i pompieri napoletani hanno dovuto eseguire circa 200 interventi di spegnimento dei cumuli di spazzatura, dati a fuoco dalla popolazione.
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