Carlo Conti trionfa con la normalità di un Ariston "baudiano"

Per la Rai la kermesse più vista dal 1987 e quaranta milioni d'incasso

Carlo Conti trionfa con la normalità di un Ariston "baudiano"
00:00 00:00

da Sanremo

«Io un normalizzatore? No, non mi dà fastidio essere definito così. Io sono normale e mi piace». Così Carlo Conti (nella foto), la mattina dopo la finale, risponde a chi vuole sminuire la portata del suo Festival dei record, a chi lo vuole per forza incasellare in un'edizione «sovranista», «nazionalpopolare» in ossequio al nuovo corso governativo, a chi lo vuole descrivere come uno show «senza brividi» in confronto a quello di Amadeus dove è successo di tutto. Ma Conti, al suo solito modo, non si fa tirare per la giacchetta. «Per me la vita è un gioco da ragazzi e anche il festival l'ho sentito nel mio modo, nel mio stile, con il colore della mia pelle». E ricorda che qualche riflessione importante c'è stata come «il messaggio di Edoardo Bove, del santo Padre, il Teatro Patologico... Se questo è normale ben venga il normale». E anche queste hanno contribuito al record di ascolti: finale con 13 milioni 427mila spettatori e 73,1% di share (meno di quella dello scorso anno di Amadeus) e totale dell'intera edizione al 67,1 per cento, miglior risultato in termini di share dal 1987. E questo si è trasformato in grandi conti, quelli sonanti, che hanno portato nella casse della Rai 65 milioni di introiti pubblicitari: un incasso netto di 40 milioni.

Insomma, Conti rivendica di essere come «il ct della Nazionale, che cerca di vincere i mondiali: per lìazienda, per la Rai e per il pubblico». E, se deve dare una definizione, il suo è «un festival baudiano, nel senso migliore del termine». Forte di questo successo, il presentatore conferma che l'anno prossimo tornerà a essere conduttore e direttore artistico, come già previsto. «E poi, magari, in futuro potrei dare una mano nell'organizzazione, con qualcun altro in conduzione».

Comunque, nonostante la normalizzazione, qualche scossone in questo Festival è arrivato per le proteste e fischi che hanno accompagnato l'esclusione di Giorgia e Achille Lauro dalla cinquina dei finalisti: «Sono stato sorpreso anch'io dei risultati -

sottolinea il direttore artistico - ma credo che la standing ovation per Giorgia valga più di un primo posto. Il tempo è galantuomo e renderà giustizia alla sua canzone». Insomma chissà per quanto tempo Conti sarà ancora il ct

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica