La casa mediterranea che si apre di giorno sfida Obama sulla green economy

Un avveniristico progetto dell'Università di RomaTre scelto per partecipare al «Solar Decathlon», gara ideata dal Dipartimento Usa dell'Energia. «Med in Italy» produce sei volte l'energia che consuma e si monta in una settimana senza rinunciare allo «style of life»

La casa mediterranea alla conquista del mondo. Questione di «style of life» (il nostro, da sempre molto apprezzato) e di linee architettoniche tratte dalla tradizione millenaria. Certo, ma non solo. La novità è che per la prima volta un progetto italiano di casa «risparmiosa», una vera e propria «green-house», parteciperà alle olimpiadi delle abitazioni più sostenibili per l'ambiente, «Solar Decathlon», gara ideata dal Dipartimento Energia degli Usa.
Il progetto si chiama «Med in Italy», ed è stato messo a punto da un team composto da docenti e studenti dell'Università di RomaTre (in partenariato con il Laboratorio di disegno industriale della Sapienza).
Davvero innovative le linee guida: si tratta di una casa che produce sei volte l'energia che consuma, che può essere realizzata in due giorni e montata in otto, che è in grado di rispondere all'emergenza di un post-terremoto o ai drammatici problemi di un'ondata di migranti in fuga da un conflitto. Una casa adatta soprattutto al caldo, pensata e realizzata per resistere al cambiamento climatico, perfetta per una struttura di turismo sostenibile. E le sue pareti potranno essere realizzate con materiali locali, per adattarsi a tutti i paesaggi. L'abitazione consuma un quarto dell'energia usata in quelle tradizionali.
È la prima volta in 12 anni, a partire dalla prima edizione di «Solar decathlon» nel 1999, che un team italiano viene ammesso alla competizione mondiale dell'architettura sostenibile. Per vincere la palma di edificio «più verde dell'anno» dovrà superare dieci prove: la sfida si snoda lungo i percorsi dell'architettura, della capacità costruttiva, dell'efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell'innovazione, della sostenibilità.
«In realtà, la vera vittoria è già nell'essere stati scelti fra le centinaia di progetti presentati: quest'ammissione dà diritto a un premio che ha permesso l'avvio del progetto per il prototipo», spiega l'architetto Chiara Tonelli, teamleader del progetto. «È la prima volta che una casa bioclimatica viene progettata con maggiore attenzione all'isolamento dal caldo piuttosto che a quello dal freddo. L'architettura verde ha avuto negli ultimi decenni caratteristiche più nordiche che meridionali, ma noi mediterranei abbiamo una tradizione antichissima, che abbiamo recuperato e reinterpretato nella progettazione. Così la nostra casa resterà isolata dall'esterno nelle ore più calde e si aprirà quando il sole cala, mentre uno spazio aperto a patio funzionerà da zona di raffrescamento. L'amplissimo bagaglio di conoscenze tradizionali della regione mediterranea verrà declinato in un'architettura contemporanea e bella a vedersi. Inoltre sarà coniugato a tutte le tecnologie a basso consumo energetico e all'utilizzo del solare fotovoltaico».
La casa produce più energia di quanta ne consumi: ogni anno «Med in Italy» immagazzina 11.400 kilowattora con i pannelli fotovoltaici, ma soltanto un sesto bastano per il suo funzionamento: così la casa immetterà in rete quasi 9.500 kilowattora. In 20 anni saranno 121 le tonnellate di CO2 risparmiate, come se gli abitanti avessero piantato un piccolo bosco di 120 alberi. Meno CO2, più comfort e più risparmio: l'efficienza dei sistemi permetterà alla casa di avere elettrodomestici, illuminazione, acqua calda e temperature adeguate, alleggerendo la bolletta elettrica di circa l'84 per cento (si spenderà solo un sesto di quello che costerebbe una casa convenzionale).
Alle performance energetiche ed ambientali con cui il team italiano si presenterà al «Solar Decathlon Europe» (la competizione si svolge ad anni alternati negli Stati Uniti e in Europa, e dal 2013 anche in Cina), si aggiungerà anche il peso rilevante rivestito dalla piacevolezza delle linee architettoniche, dalla facilità di costruzione e di replicabilità, nonché dalla gradevolezza dell'abitare (tra le prove, ad esempio, sono previste tre cene che i team partecipanti dovranno preparare e offrire agli altri concorrenti, da cui saranno giudicati).


Il progetto della casa mediterranea ha ricevuto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della provincia di Roma. Partner istituzionale, l'Agenzia Casaclima. Sponsor tecnici e professionali: Massimo Catalani, Pasquinelli spa e Rubner Haus AG.

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