Casalesi, il boss Zagaria dribblava le intercettazioni con una rete fatta di citofoni

Il bunker del boss dei Casalesi, Michele Zagaria, era collegato a una rete abusiva di comunicazione con la quale evitava di essere intercettato

Casalesi, il boss Zagaria  dribblava le intercettazioni  con una rete fatta di citofoni

Nascosto ma al sicuro da intercettazioni grazie a un semplice ma geniale espediente. Michele Zagaria, il superboss dei Casalesi arrestato dalla Polizia 9 giorni fa dopo una latitanza di oltre 16 anni, ha evitato di essere spiato dalle forze dell’ordine per anni grazie a una rete di citofoni realizzata attraverso collegamenti dal covo dove si nascondeva a un deposito di materiale elettrico e idraulico, distante circa un chilometro e mezzo.

Intanto un nuovo provvedimento è stato emesso nei confronti dell’ idraulico Vincenzo Inquieto, già arrestato il 7 settembre scorso per favoreggiamento nei confronti del superlatitante: ora è accusato anche di furto dell’energia che alimentava la rete «citofonica».

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