
Con la presenza della vigilanza armata nei quartieri popolari sono state praticamente azzerate le nuove occupazioni nelle case Aler di Milano. «Il piano anti abusivi messo in campo da Regione Lombardia funziona» ha commentato l'assessore alla Casa, Paolo Franco, che, dall'inizio della legislatura sta cercando di favorire il mix abitativo nelle aree più complicate, agevolando l'arrivo di famiglie della classe media, giovani coppie, lavoratori fuori sede, forze dell'ordine e personale sanitario.
La vigilanza armata è stata introdotta tra settembre e ottobre dello scorso anno, con servizi di pattugliamento nei cortili, nelle scale, nelle cantine e in tutti gli spazi comuni, sette giorni su sette. Parallelamente, è stata potenziata la videosorveglianza e quando i vigilantes non sono impegnati nelle ronde, controllano le telecamere dislocate nei punti chiave del caseggiato. Oggi, negli stabili Aler di Milano e provincia, risultano 349 occupazioni abusive in meno rispetto a inizio 2024. Nel quartiere di San Siro, in particolare nel fabbricato di via Zamagna 4, dall'avvio del servizio di vigilanza armata non si sono verificate nuove occupazioni, mentre da gennaio a settembre erano stati occupati abusivamente 24 alloggi, poi recuperati entro l'estate. Riscontri positivi arrivano anche da altre zone particolarmente critiche. Al Gratosoglio, da gennaio a settembre dello scorso anno, erano stati occupati abusivamente sei alloggi, di cui cinque poi recuperati, con 25 occupazioni o tentate occupazioni risolte in flagranza di reato. Nei quartieri Mazzini e Corvetto erano stati occupati abusivamente 10 alloggi di cui otto poi recuperati, con 50 occupazioni o tentate occupazioni intercettate.
Negli ultimi otto mesi, dall'inizio delle ronde, sono state cinque le case occupate abusivamente al Gratosoglio e sei al Corvetto, con «la vigilanza che ha azzerato le tentate occupazioni - ha osservato Franco -. Le guardie armate rappresentano un grande disincentivo per chi vuole infrangere le regole e provare azioni di forza». Il servizio sembra particolarmente apprezzato dai residenti: «Me lo confermano loro stessi durante i sopralluoghi che effettuo frequentemente. Evidenziano un'attenzione per il tema sicurezza che mai avevano riscontrato prima» ha aggiunto l'assessore.
Contestualmente, è stato potenziato il nucleo anti abusivi di Aler ed è stata rafforzata la collaborazione con Prefettura e forze dell'ordine «sulla strada della legalità», con anche una serie di attività per il ripristino degli alloggi recuperati. I numeri parlano di 925 sgomberi effettuati in flagranza da inizio 2024, a cui si aggiungono altri 195 sgomberi programmati. Deterrenza e controlli, ma anche mix abitativo per «rendere più eterogeneo il tessuto sociale dei quartieri popolari» attraverso l'housing sociale, offrendo soluzioni a categorie che non riescono ad avere accesso alle case del servizio abitativo pubblico e sono in difficoltà nel sostenere gli affitti del mercato privato. A oggi Aler Milano ha destinato 1877 case a lavoratori fuori sede, giovani coppie, sfrattati per finita locazione, genitori separati e persone sole. Oltre 750 alloggi sono stati indirizzati alle associazioni, 402 abitazioni alle famiglie con un Isee compreso tra i 16mila e i 40mila euro e altre 376 agli studenti universitari a cui si aggiungono 725 posti letto.
Quasi 300 alloggi sono ora abitati da famiglie con Isee tra i 10mila e i 16mila euro, altri 20 da donne vittime di violenza mentre sono circa 350 quelli dove ora vivono determinate categorie di lavoratori: 45 case sono state destinate ai dipendenti dei trasporti, 226 alle forze dell'ordine e 79 al personale sanitario.
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