"Case costose: così non si aiuta a conquistare l'autonomia"

Micol, 38 anni e una diagnosi di autismo: "Alloggi inaccessibili"

"Case costose: così non si aiuta a conquistare l'autonomia"

«Milano è una città difficile per diventare autonomi. La colpa? Ha dei costi spropositati per una persona che ha uno stipendio normale». Una frase che potrebbero dire in tanti ma che ha un valore diverso quando la pronuncia Micol Vezzia. Ha 38 anni e solo sei anni fa le è stata diagnosticata la sindrome di Asperger, di autismo ad alto funzionamento. Per lei non è stata una sorpresa, un brusco risveglio, piuttosto lo definisce «un sollievo perché finalmente ho potuto dare un nome a quello che mi caratterizzava e mi rendeva diversa dagli altri». La diagnosi è arrivata tardi, «purtroppo e per fortuna», dice. Perché Micol era già adulta, e alle spalle aveva «tanta tanta fatica», ripete. Fin dai tempi della scuola, il liceo. E dopo anche quando aveva iniziato a cercare un lavoro. «In famiglia mi erano sempre riconosciute queste caratteristiche ma i percorsi di psicoterapia non erano mirati alle mie peculiarità perchè prima non si conosceva l'autismo, c'era pochissima conoscenza». Se la diagnosi fosse arrivata prima «sarei stata più aiutata e avrei compreso meglio le mie difficoltà nell'ambito delle relazioni, che è stata la mia difficoltà principale».

Da un anno e mezzo lavora in uno studio legale internazionale, Linklaters, dove fa parte del team che segue i servizi generali e segreteria. È stata inserita grazie al sostegno dell'associazione Diesis e della fondazione Adecco. Per lei è qualcosa di più e di diverso da un semplice part time di 6 ore. È «la possibilità di pensare a un futuro più autonomo», «è il punto forte da cui partire». Il prossimo passo sarebbe quello di rendersi autonoma da un punto di vista abitativo. Il condizionale è d'obbligo perché la città non aiuta. Ancora meno chi ha bisogno di un supporto in più. Micol infatti, nonostante lavori, nonostante abbia uno stipendio puntuale e fisso, vive con la mamma perché «economicamente a Milano si fa troppa fatica».

Eppure conquistare l'autonomia anche abitativa per lei sarebbe doppiamente importante. Tanto è vero che l'associazione Diesis si sta impegnando proprio in questo senso, oramai da 12 anni. E ora con un nuovo progetto che ha come priorità proprio quella dell'abitare e dell'inserimento nel mondo lavoro con specifici percorsi di «apprendimento del vivere» rivolti in totale a 25 giovani adulti con autismo. Casa e lavoro.

«Lì sì che dovrebbe subentrare un discorso più politico - accenna Micol - Basti pensare a quanto costa una casa in affitto... una casa... anche solo una stanza. Difficile far quadrare i conti. Se aggiungiamo tutto il resto, poi. Mangiare, fare la spesa. E dire che sono solo le cose di base». Semplicemente la quotidianità della vita.

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