Quando il patron del Milan Gerry Cardinale nel febbraio 2023 lanciò a sorpresa il progetto del nuovo stadio sui terreni de La Maura si scatenarono minacce di ricorso e catene umane con migliaia di cittadini. Il Milan - che oggi sta tornando sui propri passi con l'ipotesi del nuovo stadio convidiso a San Siro - allora virò subito su San Donato. Ma la reazione dei comitati è stato un campanello d'allarme. E la società F3A Green che formalizzerà entro fine anno o inizio 2025 l'acquisto da Snaitech del compendio immobiliare dell'ex ippodromo da lancia ora un «processo di progettazione partecipata e reale». Si chiama «La Maura si apre alla città» l'incontro pubblico in programma domani alle 20.30 all'Auditorium civico Enzo Baldoni (presso il centro commerciale Bonola). L'area privata si estende su 750mila mq e comprende l'Ippodromo di Trenno e La Maura, con le attività ippiche in dismissione. Un comprensorio all'interno del Parco Regionale Agricolo Sud e a cavallo tra San Siro e Gallaratese. La società ha già avuto incontri in Regione, Comune e con i vertici del Parco Sud per illustrare le linee guida. F3A Green, rappresentata dall'avvocato Veronica Dini, spiega gli obiettivi. La Maura «è sempre stata una grande area privata, recintata e inaccessibile al pubblico, che separa i quartieri di San Siro e Gallaratese ponendosi come barriera fra questi e il parco di Trenno». Si vuole invertire la tendenza. E dentro La Maura ci sono edifici, aree verdi e patrimoni culturali, come le ex scuderie, Villa Bellotta, vincolate e in disuso da anni. La società si impegna a restaurare gli edifici prima di destinarli a funzioni pubbliche: case Erp per fasce deboli o studentati. E ha in mente un piano per creare con il parco di Trenno un unico grande polmone verde, con percorsi ciclopedonali, spazi i pubblici diffusi affidati ai cittadini per attività sociali, culturali, ludiche, sportive, progetti di agricoltura a km zero. La nota dolente degli ultimi anni per i residenti sono stati i concerti estivi, fino ad 80mila spettatori.
Non rientra nei programmi, se emergerà una richiesta in futuro non sarà più utilizzata l'area attuale ma parte del centro pista, più distante dalle case. Gli alloggi in edilizia libera che saranno realizzati verso il Gallaratese e rendono sostenibile il piano non saranno torri o grattacieli ma edifici di una decina di piani.
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