Roma - Un consumo eccessivo di pornografia online cominciato nella prima adolescenza può scatenare l’anoressia sessuale: il problema sta emergendo adesso e riguarda nella maggioranza dei casi giovani di 20-25 anni che non riescono più a provare desiderio né ad avere un’erezione, anche se non hanno alcun problema fisico. A segnalare i primi casi in Italia è la Società Italiana di Andrologia Medica e Medicina della Sessualità (Siams), presieduta dall’andrologo Carlo Foresta.
Si rischia l'anoressia sessuale "Abbiamo pensato di mettere in relazione i dati sulla frequentazione di pornografia online con alcuni disturbi che colpiscono una fascia di età molto giovane e sempre più frequenti negli ultimi anni", ha spiegato Foresta a margine del convegno della Siams che si apre oggi ad Abano Terme (Padova). I dati relativi al consumo di siti pornografici sono stati commissionati dalla società scientifica ad un’azienda specializzata nell’analisi sul traffico online e si basano su un campione di 28mila utenti maschi. "Dall’analisi - ha detto ancora Foresta - emerge che la frequentazione dei siti pornografici comincia molto precocemente, tra 15 e 16 anni, e avviene quotidianamente anche per 3-4 anni, anche con la possibilità di una sessualità attiva online, attraverso le chat». Tutto questo interrompe la maturazione di una sessualità legata all’affettività e crea una sorta di assuefazione anche alle immagini più violente.
L’anoressia sessuale, come la definiscono gli esperti, si manifesta gradualmente: "All’inizio con scarse reazioni ai collegamenti ai siti pornografici, poi con un generale calo di desiderio e alla fine diventa impossibile avere un’erezione". Non è una condizione irreversibile: con una buona assistenza, ha concluso, il recuperò è possibile in alcuni mesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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