Roma - Ci crede davvero Pierferdy. Dopo l'idea del fronte democratico al voto anticipato con Udc, Idv e Pd, già considerando Rutelli una costola del suo partito, il leader centrista parlando a margine dell’XI congresso nazionale del Mcl apre anche a Grianfranco Fini. Casini rilancia l’idea di un fronte democratico che si opponga a Silvio Berlusconi nel caso in cui il Cavaliere voglia tornare alle urne. E ai cronisti che gli chiedono se in una circostanza di questo genere anche Gianfranco Fini sarà della partita, Casini replica: "Io mi auguro che questa partita non si giochi e che Berlusconi risolva i problemi del paese. Ma se pensa di utilizzare la questione giudiziaria per trasformare la democrazia in una monarchia, attaccando Napolitano e la Consulta, avrà una risposta dura, netta e univoca. E ci saranno sorprese".
"No comment" di Fini Gianfranco Fini non commenta le affermazioni Casini su un possibile "fronte unico" contro Berlusconi in caso di elezioni anticipate. "Credo che sia giusto - dice il presidente della Camera a margine della riunione straordinaria dei presidenti dei parlamenti degli Stati membri dell’Ue - quando si rappresenta l’Italia all’estero, o comunque in consessi internazionali, astenersi da qualsiasi commento sulle questioni della politica italiana". E Italo Bocchino, vicecapogruppo Pdl alla Camera e finiano doc, sposta l'attenzione: "Casini pone questioni serie, ma non c’è all’orizzonte l’ipotesi di un governo alternativo a quello voluto dagli elettori nè avrebbe senso il ricorso al voto anticipato, essendoci una maggioranza ampia che ha un programma elettorale da rispettare".
Il fronte democratico "È chiaro che in queste condizioni una richiesta di voto anticipato farebbe emergere uno schieramento repubblicano a presidio della democrazia. E poiché penso che la democrazia sia un valore, mi schiererei senza se e senza ma in sua difesa". Lo afferma il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini in un’intervista alla Stampa. Alla domanda su un possibile fronte comune con Pd e Idv, "innanzitutto dico che uno schieramento repubblicano dovrebbe interpellare le coscienze di tanti parlamentari del Pdl, che non credo possano accettare una deriva di questo tipo" dichiara Casini. "Ma un caso del genere richiederebbe una risposta inedita rispetto a quelle che si sono prefigurate fino ad oggi. Minacciare le elezioni anticipate non significa averle" sottolinea Casini, che si dice "disponibile" a una soluzione istituzionale e "convinto che in cinque minuti si potrebbe fare un governo".
Governo tecnico Sull’ipotesi che Napolitano possa dare l’incarico a Fini, "chi giuda un esecutivo lo decide solo il Presidente della Repubblica. Ritenere che questo presidente della Repubblica sia parte di una contesa contro Berlusconi - aggiunge - è una fuga dalla realtà. Siamo alla paranoia generalizzata". In tema di elezioni regionali "contro Formigoni non abbiamo nulla. Ma se vuole fare il Re Travicello della Lega ne prenderemo atto" afferma. "Per quel che riguarda la Puglia, ricordo che Emiliano è un sindaco e nella sua giunta c’è l’Udc. Poiché governa bene Bari credo che potrebbe governare bene la sua regione".
Bersani ci sta Le parole di Casini sulla costruzione di un fronte comune, compresa Italia dei valori, in caso di elezioni anticipate "sono una conferma importante". Lo ha detto il leader del Pd Pier Luigi Bersani. "Ho sempre pensato che sul tema di un rafforzamento del sistema parlamentare contro la deriva populista a cui vuol portarci Berlusconi c’è la possibilità di un nuovo schieramento molto ampio che può diventare via via un’alteranativa positiva di governo. Credo - ha aggiunto Bersani - che le parole di Casini abbiano un significato molto serio".
Scajola stoppa gli entusiasmi "C’è un governo solido che va avanti, dove non ci sono ammucchiate, ma programmi coerenti". Così il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha commentato la proposta di Casini. "C’è un governo - ha detto Scajola, a margine dell’assemblea dei presidenti delle Camere di commercio d’Italia in corso a Torino - che ha la maggioranza degli italiani e che vuole premiare chi ha progetti concreti con possibilità di attuazione. In questo governo ci sono insieme non ammucchiate, ma programmi coerenti".
La Russa scherza Per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, non è credibile che il leader dell’Udc possa sostenere "un antiberlusconismo di maniera" che ha portato solo a "fallimenti disperati.
Ci ha già provato Prodi - ha detto La Russa - non posso credere che Casini creda ad un antiberlusconismo di maniera che ha reso invivibile la vita del Pd, che ha condannato Rutelli a fare il girovago. Non credo in una riedizione di quei fallimenti disperati fatti da chi non dice altro se non no a Berlusconi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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