Milano - Casini manda una carezza al leader del Pd. Poi, però, per non far vedere che si sente troppo vicino al Pd mette le mani avanti precisando di non volere un "Prodi bis". Cioè una nuova edizione, riveduta e corretta, dell'asse democristiani-ex comunisti che portò al potere il professore di Bologna. Ma sarà davvero così? Intanto Casini loda Bersani: "E' una persona seria, per bene e ragionevole. Ci fossero più persone così nella politica avremmo una politica più seria. Sono un estimatore di Bersani ma noi non siamo interessati a una riedizione della coalizione Prodi bis con tre anni di ritardo. Non ci ho mai credito come del resto non ci ha creduto neanche Veltroni che scaricò immediatamente gli amici di Nichi Vendola".
Più riformismo Il leader dell’Udc nel suo intervento alla trasmissione "Che tempo che fa" di Fabio Fazio sottolinea anche che il Pd avrebbe bisogno di una iniezione di riformismo alla Blair, questo sarebbe molto positivo per tutto il Paese e penso che dovrebbero augurarselo anche i sostenitori di Berlusconi. Ci vuole però una svolta perché adesso Antonio Di Pietro ha un coltello puntato alla schiena del Pd", conclude Casini.
Le anomalie di Berlusconi Non poteva mancare un affondo al suo ex alleato, il presidente del Consiglio Berlusconi. "Con il trascorrere del tempo - fa sapere Casini - il carattere delle anomalie di Berlusconi si è ingigantito". Poi ha spiegato perché non ha aderito al Pdl: "Non abbiamo accettato un partito che si fonda con uno che sale sul predellino di un’auto e dice chi ci sta ci sta e gli altri fuori dalle scatole. Questo è un carattere populista e plebiscitario che non ha niente a che fare con la mia idea di politica". "Berlusconi poi - ha proseguito Casini - ha preso i voti degli italiani, si vede che la gente la pensa come lui. Però io credo che sia onesto rivendicare la possibilità di pensarla diversamente senza che questo venga giudicato come un attentato alla democrazia come sostiene Bondi".
No a questo bipolarismo Casini torna poi a ribadire che se "il bipolarismo che ha consegnato alla Lega e a Di Pietro le chiavi della politica italiana è una cosa che piace agli italiani se lo tengano. A me non piace e faccio di tutto per contrastare questo sistema. Quando ruppi l’alleanza con Berlusconi - ha aggiunto il leader dell'Udc - e lui fece l’alleanza con la Lega, dissi che il Carroccio avrebbe comandato nella politica italiana. Avevo talmente ragione che adesso la Lega in ringraziamento ai servigi resi politicamente a Berlusconi si prende le presidenze di Piemonte e Veneto e per fortuna che non si è già presa quella della Lombardia. La Lega ha l’egemonia del nord del Paese".
"Dall’altra parte - ha proseguito - Di Pietro non consente una vera svolta al Pd perché gli tiene sempre puntato un coltello dietro la schiena. Questo bipolarismo io lo voglio contrastare e ritengo un punto di merito non allearmi né con il centrodestra né con il centrosinistra. Non mi faccio arruolare né dagli uni nè dagli altri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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