Dopo cinque anni si chiude il processo Mills: Silvio Berlusconi non è stato condannato per prescrizione. E secondo Maurizio Gasparri, il Cavaliere "è certamente anche innocente nel merito delle vicende al centro del processo milanese". Il capogruppo Pdl al Senato aggiunge che "quel che è grave è che ci siano magistrati che hanno negato l’evidenza sulla prescrizione. Questa gente deve essere allontanata dalla magistratura. Assumerò iniziative in tal senso perchè è incompatibile con la certezza del diritto l’appartenenza alla magistratura di chi nega l’evidenza del diritto e del calendario. Allontanare questa gente è un dovere per garantire i principi della Costituzione. Ne faremo una crociata". Per il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, inoltre, "È stata evitata la condanna di un innocente anche se in tutti questi anni Berlusconi è stato scientificamente attaccato sul piano giudiziario dai settori politicizzati della magistratura".
Gli fa eco Sandro Bondi, secondo cui "oggi è una giornata importante. Una condanna che sembrava già scritta non è stata emessa, e i giudici hanno dato torto alle accuse e alle richieste del pubblico ministero". Per il coordinatore Pdl, quindi, "permane un minimo di equilibrio fra l'accusa e la difesa, che, pur non evitando un lungo e inspiegabile accanimento contro una persona, pur tuttavia ha evitato una possibile conclusione che sarebbe stata assurda e inaccettabile, prima ancora che ingiusta". L'ex ministro Maria Stella Gelmini, invece, chiede a gran voce una riforma della giustizia dato che "la prescrizione non restituisce a Berlusconi il diritto ad una piena difesa per dimostrare la sua innocenza, ma rende vano e inutile l’accanimento giudiziario che Berlusconi ha subito e che nessuno potrà risarcire". E Luca D'Alessandro (Pdl) si chiede: "Chi, in questo periodo di grave crisi, pagherà per questo spreco di soldi, energie, uomini e mezzi profuso in un processo che era già morto, solo nella speranza di colpire e affondare l’ex presidente del Consiglio?"
"È finita la folle corsa del pm e il tentativo di taroccare il calcolo della prescrizione pur di ottenere la condanna, solo morale, di Berlusconi". Lo scrive su twitter il segretario del Pdl, Angelino Alfano. "Speriamo - prosegue - che i giudici di Appello possano esaminare più serenamente le ragioni difensive, mortificate per finire il processo prima della prescrizione".
Critico invece l'altro fronte politico, dove Donatella Ferranti (Pd) sostiene: "A furia di leggi ad personam e di fantomatici legittimi impedimenti siamo al paradosso dell'esistenza di un corrotto senza corruttore". Anche la capogruppo democratica nella commissione giustizia della Camera, crede che, "come ha recentemente dichiarato il vicepresidente del Csm, la prescrizione di un reato di corruzione è sempre una sconfitta per lo Stato, chiunque sia l’imputato. Oggi lo Stato ha perso".
"Ancora una volta la prescrizione salva Berlusconi dalle sue responsabilità", aggiunge il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, "Resta, però, il fatto obiettivo che i giudici, anche in esito al dibattimento, non hanno potuto procedere all’assoluzione per non aver commesso il fatto perchè, evidentemente, il fatto l’ha commesso eccome".
Pier Luigi Bersani, invece, invita Berlusconi a dimostrare la sua innocenza rinunciando alla prescrizione: "Le sentenze non vanno commentate, ma certamente tutti hanno visto come si è svolta questa vicenda.
Mentre si prendeva tempo con artifici vari, legittimi impedimenti, per far scorrere il tempo e impedire la sentenza, intanto il nostro Paese stava andando verso il disastro produttivo, sociale e finanziario. Ci siamo occupati di questo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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