In Cassazione gli avvocati festeggiano i cento anni dell'Ordine di Roma

Il 20 giugno al Palazzaccio la celebrazione si aprirà con un convegno e una mostra fotografica con immagini di processi storici aperta liberamente al pubblico. Verrà distribuito anche un libro

L'ordine degli avvocati di Roma compie 100 anni. Una ricorrenza importante, che verrà celebrata lunedì pomeriggio in Cassazione con un convegno al quale parteciperanno il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il sindaco Gianni Alemanno oltre a tutti gli ex presidenti dell'Ordine di Roma ed i presidenti dei 156 Ordini degli avvocati di tutta Italia. I cento anni di storia dei principi del foro della capitale verranno raccontati anche da una mostra fotografica, un libro e un concerto. L'appuntamento al Palazzaccio è alle 15,30. La celebrazione si aprirà con un convegno storico scientifico per proseguire con la presentazione di un volume sul secolo di vita dell'Ordine romano. Ampio spazio anche ai ricordi, sollecitati da una mostra fotografica, che sarà liberamente aperta al pubblico martedì pomeriggio dalle 13 alle 19, realizzata grazie alla collaborazione di tanti avvocati, alcuni dei quali oggi quasi centenari: oltre 50 scatti per ricordare presidenti e consiglieri succedutisi nel tempo, immortalati accanto a Capi di Stato come Saragat, Leone, Scalfaro, Papa Benedetto XVI, e importanti penalisti mentre svolgono la loro arringa in processi famosi. «La mostra costituisce, insieme al libro rievocativo della storia secolare dell'Ordine forense di Roma che distribuiremo lunedì - dice il segretario Rodolfo Murra - un fiore all'occhiello per tutta l'Avvocatura romana, un evento che dovrebbe radicare ancora di più l'orgoglio ed il senso di appartenenza degli iscritti al loro ordine territoriale, nella consapevolezza dell'importanza che il Foro di Roma riveste nel panorama dell'esercizio della professione forense nel mondo».

L'avvocato Francesco Gianzi, consigliere tesoriere dell'Ordine, ricorda come anche la scelta dell'editore del libro non sia stata casuale: «La Herald Editore, infatti, è una giovane casa editrice nata dallo sforzo di alcuni ex detenuti che si sono riabilitati nella società facendo tesoro di quanto hanno appreso a volte proprio nelle mura di un carcere e che, volenti o nolenti, hanno avuto bisogno di affidarsi alla competenza di un legale per risolvere i propri problemi».

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