Il dopo Castellitto: Giannini dice no, Avati difficile, spunta Massaro

Il giorno dopo le dimissioni di Sergio Castellitto (nella foto) da presidente, il Centro Sperimentale di Cinematografia, la seconda scuola di cinema più antica al mondo dopo quella di Mosca, si è risvegliato in uno stato abbastanza confusionale, perché quasi nessuno si aspettava questa mossa così improvvisa. I consiglieri di amministrazione di via Tuscolana a Roma - Pupi Avati, Mauro Campiotti, Giancarlo Giannini, Vincenzo Mannino, Cristiana Massaro e Andrea Minuz - hanno voluto scrivere una lettera al loro ex presidente in cui manifestano «il nostro giusto riconoscimento per l'impegno costante che hai profuso nello svolgimento della tua funzione».

Ma proprio all'interno del cda si sta cercando un possibile sostituto e si è fatto il nome di Giancarlo Giannini, il quale però, intervistato dall'Adnkronos, ha detto: «Me l'hanno proposto più volte e non ho mai accettato perché non voglio essere il presidente di niente». E su Castellitto l'attore ha aggiunto: «È stato trattato male, purtroppo viviamo in una società schifosa, ha ricevuto degli attacchi ingiusti, ma lui ha risposto molto bene alla stampa». L'idea della soluzione interna prende corpo rileggendo le parole con cui il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha accolto le dimissioni di Castellitto: «L'attività del Csc proseguirà in continuità col lavoro intrapreso dal consiglio di amministrazione». Difficile anche che il successore possa essere Pupi Avati, il quale un anno fa avrebbe avuto tutte le carte in regola per essere nominato presidente, ma lui stesso propose Castellitto. Più probabile allora che il nome su cui puntare sia quello dell'avvocata Cristiana Massaro.

Invece sul fronte esterno, sempre Adnkronos, oltre a ricordare i nomi, già fatti dal Giornale, di Marcello Veneziani che non si è detto disponibile, di Michele Placido e

di Francesco Rutelli, indica quello del nostro critico Pedro Armocida che è stato anche uno degli esperti del ministero della Cultura nominato nella precedente commissione per i contributi ai film di interesse culturale.