Catania, ragazza ferita: in manette il sicario L'uomo ha confessato

E' stato arrestato questa mattina il presunto killer che ieri avrebbe esploso alcuni colpi davanti alla facoltà di lettere della città siciliana, ferendo gravemente una ragazza

Catania, ragazza ferita: 
in manette il sicario 
L'uomo ha confessato

Catania - E' stato fermato questa mattina il killer che ieri ha ferito, con alcuni colpi di pistola, Laura Salafia, studentessa universitaria di 34 anni. La ragazza, che si trovava in piazza Dante, vicino alla facoltà di Lettere, è stata colpita da una pallottola vagante destinata a Maurizio Gravino, 40enne affiliato al clan degli Zuccaro, rimasto a sua volta ferito in maniera grave. L’uomo, ricoverato all’ospedale Vittorio Emanuele, è stato sottoposto a un intervento chirurgico per cercare di estrarre i tre proiettili che i sicari hanno esploso contro di lui.

La confessione Avrebbe confessato l'uomo di 54 anni, incensurato, arrestato per la sparatoria davanti l'ex monastero dei benedettini. Avrebbe ammesso le sue responsabilità ma avrebbe detto di avere agito per legittima difesa e perché stanco degli insulti subiti quotidianamente. Secondo la sua ricostruzione Gravino, che aveva avuto una relazione con una sua parente, passava tutti i giorni davanti al distributore di carburanti insultandolo sempre allo stesso modo: mostrandogli il mignolo e l'indice a mò di "corna".

La dinamica Ieri l'episodio si sarebbe ripetuto. Al culmine dell'ennesima lite avrebbe visto Gravino estrarre una pistola sparando diversi colpi di pistola perché provocato e infuriato. L'uomo si era nascosto in una sua villetta al mare, ma saputo che la polizia era stata a casa sua per delle perquisizioni ha deciso di costituirsi, consegnandosi alla squadra mobile.

Impiegato comunale L'arrestato è un impiegato comunale, che lavora anche in un'area di servizio vicino a piazza Dante, luogo della sparatoria. L'uomo è stato arrestato in una villetta a Ippocampo di mare, alla periferia sud di Catania. I suoi vestiti sono stati trovati lavati per evitare di trovare tracce della sparatoria. Alla sua identificazione la squadra mobile è arrivata grazie alle testimonianze raccolte, alla visione delle immagini di telecamere di sicurezza di esercizi della zona, ma soprattutto a  numerosi interrogatori. 

Questore: svolta da testimonianza di uno studente "Non c’è alcuna attinenza con la mafia nè a guerre di criminalità organizzata, ma la tragedia ha soltanto caratteri privati". Lo ha affermato il questore di Catania, Domenico Pinzello, durante la conferenza stampa sull’arresto di Andrea Rizzotti, l’uomo reo confesso della sparatoria di ieri davanti all’università di Catania. "Il questore ha rilevato che nelle indagini è stata determinante la testimonianza di uno studente della facoltà di Lettere che - ha aggiunto - con alto senso civico ha dato una descrizione fotografica dell’uomo che ha sparato". Pinzello ha svelato anche un altro particolare curioso delle indagini: l’uomo quando ha sparato indossava un paio di pantaloncini corti e una t-shirt, che sono stati trovati stesi dopo essere stati lavati in una villetta in cui Rizzotti soggiornata durante il periodo estivo. "Siamo contenti di questo risultato positivo - ha concluso il questore di Catania - ma non siamo certo soddisfatti, non ci può essere soddisfazione perchè c’è una giovane ferita ricoverata in gravissime condizioni".  

Le congratulazioni di Maroni Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha telefonato al Procuratore capo di Catania per esprimere "compiacimento e congratularsi" con i magistrati che hanno coordinato le indagini della polizia che hanno portato all’arresto dell’autore della sparatoria di ieri davanti all’ex monastero dei Benedettini sede di due facoltà universitaria. Lo ha detto il Procuratore capo, Vincenzo D’Agata, durante la conferenza stampa nella questura di Catania sulle indagini che hanno portato alla cattura di Andrea Rizzotti." Il ministro Maroni - ha detto il procuratore D’Agata - mi ha telefonato questa mattina esprimendo compiacimento per l’operazione e l’attività dei magistrati di Catania. Ho detto che il risultato è il frutto del lavoro della questura di Catania che ha ben operato".

Il procuratore D’Agata ha riferito anche che "probabilmente il ministro Maroni non verrà mercoledì prossimo a Catania per presiedere un comitato provinciale per la sicurezza pubblica e l’ordine perchè non ci sono più i caratteri d’urgenza". "Ho detto al ministro - ha concluso il magistrato - di essere d’accordo con lui sul rinvio". 

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