La Cattolica inaugura il "Piano Africa"

La rettrice: "Borse di studio per i giovani di seconda generazione che sono in Italia"

La Cattolica inaugura il "Piano Africa"
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Un anno accademico inaugurato guardando all'Africa, quello dell'Università Cattolica. Con un «Piano» «che mira a porre il continente africano al cuore della progettualità educative, di ricerca e di terza missione», come ha sottolineato ieri mattina la rettrice dell'Ateneo Elena Beccalli. Un «Piano Africa» concreto per «ampliare i percorsi per la formazione di giovani africani in loco ma anche nel nostro paese», con borse di studio rivolte ai ragazzi di seconda generazione e con la dichiarata «aspirazione a diventare l'Università europea con la più rilevante presenza in Africa, attraverso partnership con atenei e istituzioni locali, nell'ottica di un arricchimento vicendevole, per la formazione integrale delle persone, la promozione della fratellanza e non da ultimo della pacifica convivenza sociale», ha motivato la rettrice. Il punto di partenza sono i 123 progetti già attivi con 40 paesi africani, la prospettiva guarda all'educazione come «lo strumento che consente di lavorare con piuttosto che per i paesi africani», auspicando «di creare feconde connessioni con il Piano Mattei». A suggellare questa visione ieri per l'occasione c'erano infatti Leymah Gbowee, premio Nobel per la Pace nel 2011 e Ernest Aryeetey, già segretario dell'African Research Universites Alliance. «Con queste borse di studio l'idea è di partire sulle seconde generazioni in Italia in collaborazione stretta con le istituzioni del territorio anche per trovare i giovani che sono motivati a intraprendere un percorso universitario - ha specificato la rettrice - È un modo per realizzare l'inclusione in una città che da sempre ha avuto nell'inclusività un tratto caratteristico e che oggi ha probabilmente bisogno di qualche linea di intervento nuovo, e questa pensiamo possa essere una di queste linee». «Abbiamo tracciato una rotta. Sappiamo dove dobbiamo andare». È «l'inizio di un viaggio» che risponde anche all'«Invettiva contro la banalità lanciata nel suo saluto da monsignor Delpini. Nel futuro c'è anche un aumento degli studenti che arrivano dall'estero, già il 18% in più provenienti da tutti i continenti. Sono 3.314 sugli oltre 45mila iscritti all'Ateneo, e un primato: primo posto in Italia per outbound students, pari a circa 3.000 studenti in uscita. Altrettanto rilevante è la presenza di inbound students, che colloca l'Ateneo al terzo posto in Italia, con circa 2.000 studenti che scelgono dall'estero di studiare in Cattolica.

Ma «non si può fermarsi all'offerta posti letto per i quali ci stiamo attrezzando anche insieme alle istituzioni, ma creare un sistema città di Milano capace di accogliere studenti stranieri, con pluralità di servizi creati per gli studenti». Intanto a primavera sarà pronta la prima ala della caserma Garibaldi con spazi dedicati alle aule e anche spazi liberi come primo passo della riqualificazione di tutto il complesso.

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