Cavalli che passione! L'amore dei romani una buona terapia per la crisi ippica

Migliaia e migliaia di romani hanno affollato i cinque padiglioni di «Romacavalli»: la prima esposizione del genere ospitata in Fiera. Uno spettacolo reso indimenticabile dai magnifici esemplari di ogni razza e nazionalità, nonché da un ricchissimo programma per tutti i gusti

Non è un buon momento per l'ippica italiana. Le sale corse e gli ippodromi attraversano una crisi forse senza precedenti, cui l'Unire - di sicuro anche per negligenze politiche - non sembra riuscire a porre rimedio. Per fortuna ben diversa è la situazione dell'equitazione intesa come spettacolo, gara d'abilità, nonché - soprattutto - come passione vitale e momento dilettevole.
Il rapporto con il cavallo si propone ormai come pedagogia fondamentale per bambini, ragazzi (e adulti), mentre l'ippoterapia da tempo ha conquistato l'attenzione del campo medico grazie ai suoi risultati sorprendenti. Non va neppure dimenticato che il cavallo, ancora oggi, è un elemento fondamentale per il lavoro agricolo, e sta diventando un modo sempre più trendy per trascorrere vacanze indimenticabili.
È grazie a questo fermento incessante, a questa vitalità di tanti operatori italiani, che anche la Capitale ha potuto finalmente ospitare la prima edizione di RomaCavalli: un ricco programma di competizioni, eventi, manifestazioni e tanto divertimento per scoprire la magia di questo mondo unico. Non certo all'altezza della Fiera del cavallo che si tiene a Verona, quella che si è tenuta nel week end alla Fiera di Roma ha saputo però attrarre una moltitudine di visitatori e s'è imposta per la vivacità degli appuntamenti e un programma molto articolato. Fattori che hanno messo a dura prova le strutture della Fiera (notevole la dimostrazione di versatilità e capacità di adattamento), ma che rappresentano un segnale di sicuro significativo per la ripresa della «gran malata». Non era al capezzale dell'ippica, tutta la miriade di romani che ha affollato i padiglioni. Ma l'amore dimostrato dai visitatori per il cavallo e il suo mondo dovrebbe servire da monito per politici e operatori, affinché sappiano nuovamente puntare su un settore di enormi potenzialità.
In fiera sono convenuti oltre mille e cinquecento cavalli di tutte le razze e nazionalità, ognuno con il proprio box allestito nel quartiere espositivo; più di 200 espositori distribuiti su cinque padiglioni per un totale di 20mila metri quadri di superficie netta, 16mila di campi interni ed esterni, 360 cavalieri iscritti al concorso «6 stelle Fise», 500 persone impiegate nel backstage. RomaCavalli non ha saputo imporsi solo per le sue gare (di tutti i tipi), ma soprattutto perché dimostrazioni e attività di intrattenimento equestre hanno accompagnato il pubblico durante ognuna delle tre giornate. A partire dal Gran Galà «Aria, Acqua,Terra e Fuoco», kermesse di elevatissima qualità tecnica e scenografica (vi ha partecipato anche l'ottavo Reggimento Lancieri di Montebello), per la prima volta offerto gratuitamente ai visitatori. E poi: cow-boy alle prese con mandrie, carrozze d'epoca, cavalli da tiro pesante rapido, butteri maremmani, i ventuno Avelignesi biondi di «Villa Buon Respiro», un centro che sa coniugare in maniera perfetta ippoterapia ed equitazione.


Questo primo Salone internazionale dell'Equitazione e dell'Ippica nella Capitale è stato organizzato da RomaCavalli Expo in collaborazione con Unire (Unione Nazionale per l'incremento delle Razze Equine) e con il patrocinio di: Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Ministero del Turismo; Ministero della Salute; Regione Lazio - Arsial; Provincia di Roma, Comune di Roma e Camera di Commercio.

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