ROMA - Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) ha chiuso il 2009 con un utile netto a 1,725 miliardi di euro, in crescita del 24% rispetto al 2008. Il risultato consente di proporre un aumento proporzionale dei dividendi (che passano a 300 milioni ) e di proseguire - al di là dell'accantonamento per 86,2 milioni a riserva legale - nella politica di rafforzamento patrimoniale per oltre un miliardo di euro. Viene inoltre costituita una specifica riserva di stabilizzazione degli investimenti in equity per ulteriori 300 milioni di euro.
Nel confronto tra i due anni si rileva che - al netto delle partite non ricorrenti (positive e negative) che hanno inciso sia sul 2008 sia sul 2009 - il risultato d'esercizio riflette la flessione del margine d'interesse (-16%), che si è attestato comunque a quasi 2 miliardi di euro. Quest'ultima è imputabile al basso livello raggiunto dai tassi non ulteriormente trasferibile sul costo della raccolta, che ha influenzato negativamente tutto il comparto degli intermediari finanziari.
Nonostante il difficile contesto macroeconomico, l'andamento dell'attività di finanziamento ha superato gli obiettivi che il piano industriale 2009-2011 da 50 miliardi di euro fissa per il 2009: sono stati realizzati nuovi finanziamenti e investimenti in partecipazioni e fondi per circa 15 miliardi di euro e altri 2,5 miliardi sono stati già deliberati - e quindi già messi in cantiere - per il 2010. Una conferma dell'attenzione di Cdp alla clientela tradizionale viene dai 6,1 miliardi di finanziamenti agli Enti locali concessi, rispetto ai 5,4 miliardi previsti dal piano per il 2009. Gli investimenti in partecipazioni e fondi hanno superato i 3 miliardi di euro, mentre circa 3 miliardi sono destinati al finanziamento di infrastrutture ed opere pubbliche. A questi si aggiungono nuove operazioni finalizzate al sostegno dell'economia per oltre 2 miliardi di euro, originate dai nuovi strumenti disponibili, oltre al contributo fornito dai fondi già attivi.
Molto positivo l'andamento della raccolta postale, con lo stock che ha superato i 190 miliardi di euro, grazie a una raccolta netta che per Cdp si è attestata a 12,6 miliardi di euro.
Il bilancio consolidato, che aggrega i risultati di Terna e di Cdp Investimenti, si è chiuso con un utile netto di pertinenza della capogruppo pari a 2,026 miliardi (+43,3%).
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