Cefalonia, rinviato a giudizio ex militare tedesco 89enne

La procura militare di Roma ha disposto il rinvio a giudizio per Alfred Stork, ex militare della Wehrmacht, accusato dell'uccisione di 117 ufficiali italiani

Quasi settant'anni dopo l'eccidio di Cefalonia, nel quale furono giustiziati a centinaia i soldati italiani, è stato richiesto il rinvio a giudizio da parte della procura militare di Roma per un ex militare tedesco, Alfred Stork.

L'uomo è accusato dell'uccisione di "almeno 117 ufficiali italiani", avendo partecipato all'ultima parte dell'eccidio, le fucilazioni degli ufficiali alla Casetta Rossa.

Gli inquirenti, spiega il procuratore militare di Roma, Marco De Paolis, sono arrivati all'incriminazione dell'ex caporale nell'ambito di un'inchiesta a carico di Otmar Muhlhauser, ex ufficiale morto nel 2009 mentre era in corso un'udienza preliminare nei suoi confronti.

Proprio dalle indagini legate a Muhlhauser erano emersi sospetti che riguardavano altri soldati della Wehrmacht, Gregor Steffens e Peter Werner, entrambi quasi novantenni. Per loro il tribunale militare aveva però disposto l'archiviazione del caso, per la mancanza di riscontri.

Per Stork invece gli inquirenti ritengono di avere prove per dimostrare la sua partecipazione materiale alla fucilazione alla Casetta Rossa del 24 settembre '43. Dalla loro anche la confessione resa dall'uomo nel 2005, quando Stork ammise di aver partecipato a uno dei plotoni di esecuzione.

Il numero complessivo delle vittime italiane a Cefalonia ondeggia tra 10mila persone, l’intera Divisione Acqui e 2.

300, un quarto morti in combattimento e gli altri fucilati, a cui andrebbero aggiunti altri 1500 decessi avvenuti durante il trasporto via mare. A parte la condanna inflitta dal Tribunale di Norimberga al generale Hubert Lanz, condannato a 12 anni, di cui solo tre scontati, per la strage non è mai stato trovato un colpevole.

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