Numero uno: i posti ci sono. Anzi, il Ministero continua ad aumentarli, specie quelli di sostegno. Numero due: i soldi per pagare gli insegnanti anche. Numero tre: il concorso è appena stato bandito, la scadenza per presentare le domande è vicinissima, il 30 dicembre prossimo, per arrivare al 1° settembre 2025 con le assunzioni già fatte. Ma nonostante tutto questo, le cattedre in Lombardia rischiano di restare ancora vuote. È il paradosso - di non facile soluzione - della scuola che si trova a fare i conti (che non quadrano) con la dura realtà: al nord in generale, e in Lombardia nello specifico ci sono le maggior carenze di organico, ma anche un costo della vita difficilmente conciliabile con lo stipendio da neoassunti di maestri e prof, dunque poco invogliati a fare domanda nella nostra regione. Risultato: al sud ci sono meno posti disponibili e più domande, al nord viceversa. E se un tempo era frequente candidarsi per un posto anche lontano da casa e poi chiedere immediatamente il trasferimento, dal 2022 è stato introdotto un vincolo per garantire la necessaria stabilità didattica: i nuovi docenti non possono chiedere lo spostamento di sede almeno per i primi tre anni. Questo dovrebbe tamponare un po' il fenomeno concentrato anche in questo caso sempre al nord, che va a sommarsi al dato, ormai acquisito, che sempre al nord già di partenza ci sono meno persone che scelgono di andare a insegnare. Lo dimostrano i dati dell'ultimo concorso. Alle elementari, su una disponibilità nazionale di 15.340 posti, ben 12.261 sono al nord mentre quasi la metà delle domande degli aspiranti candidati è stata presentata al sud (54.859 su 115.830). E la Lombardia fa la capofila: per un posto ci sono solo due persone che concorrono. La percentuale delle disponibilità sulle domande è infatti del 58% (6.552 posti per 11.280 aspiranti) contro, ad esempio la Campania dove per 338 posti c'erano 21.080 aspiranti. Va un po' meglio ma non troppo alle superiori dove la percentuale è del 12,2%: oltre 57mila aspiranti per oltre 7mila posti, mentre in Campania gli stessi 57mila prof aspirano a solo 1.649 posti. Insomma, a fare Scienze di formazione primaria per insegnare alle elementari pare che il posto sia assicurato.
Il puzzle di difficile incastro sarà la vera sfida anche per quest'ultimo concorso bandito l'11 dicembre con scadenza fine anno, «per rafforzare il sistema scolastico italiano», come aveva sottolineato il ministro Valditara, dalle elementari alle superiori. Si tratta di 19.032 posti (8.355 alle elementari e infanzia e 10.677 alle medie e superiori), di cui il 25% pari a 4.840 cattedre per coprire l'emergenza del sostegno. Solo un primo contingente de 70mila docenti che il Governo ha previsto di arruolare entro il 2026. Numeri importanti. Ma non distribuiti concretamente in modo omogeno: La Lombardia offre un numero di posti nettamente superiori rispetto a tutte le altre regioni in tutti gli ordini di scuole. Nella scuola secondaria di primo e secondo grado la differenza è più evidente, dove i posti disponibili sono più del doppio rispetto a quelli del Lazio, seconda regione nella classifica. Non solo. La Lombardia, da sola ha messo a concorso più di un terzo dei posti totali sia per primaria che per infanzia per il sostegno. I numeri: sono 2.178 i posti del «fabbisogno», di cui 142 per la scuola dell'infanzia e 2036 per le scuole elementari. Basti pensare che sul podio al secondo posto c'è il Piemonte, ma con un distacco notevole (797 le cattedre di sostegno necessarie) e al terzo posto il Veneto (con 676). siamo carenti nel sostegno dell'infanzia e primaria.
Per fronteggiare questo «mismatch» tra domande e offerta sud-nord nel sostegno, il ministero fino a fine 2025, promuove i corsi di spcializzazione gestiti da Indire che affiancheranno i tradizionali «Tfa» delle università. Questi ultimi infatti sono percorsi concentrati soprattutto al sud e nella secondaria. Mentre l'offerta formativa di Indire si focalizzerà, in particolare alla primaria e al nord.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.