Sulle ali dellaquilone, senza una guida precisa, suscettibile ai colpi di vento con impennate e ricadute, ma comunque sempre saldamente legate a un filo, il filo di quel percorso che Esther Giuseppetti ha saputo avviare con un tipo originale di rappresentazione teatrale, vero mixing di prosa, balletti, canzoni, arrangiamenti musicali chiamati tutti assieme a creare un clima, unatmosfera, un filtro che, intrattenendo piacevolmente, sappia anche fotografare lattualità.
Ed ecco che, mentre laquilone ondeggia, pendola, urta, sbalza, anche lei manda, per dirla col verso di pascoliana memoria, da una balza la sua cometa per il turchino, trovando nel groviglio del gomitolo disegnato nel cielo sentieri nei quali sognare e fare musica, sognare e cantare, sognare e recitare per trovare il ricamo di danze in armonia con lintero tracciato che individua e scopre, di volta in volta con chi segue lo spettacolo.
I sogni che verranno portati sul palcoscenico dellAuditorium non saranno soltanto i sogni di Esther, ma saranno i sogni di tutti, così come gli aquiloni che immaginariamente volteggeranno nel turchino stupendo che Chiavari divide con la punta di Portofino e col resto del Tigullio, non saranno aquiloni che offriranno ali esclusivamente e soltanto a quello che lei vuole sognare, o crede di poter sognare.
Saranno le prestigiose dita del Maestro Piero Trofa che, correndo sulla tastiera del pianoforte, allungheranno o accorceranno il filo del sogno o dellaquilone, così come dipaneranno con le note il filo dello spettacolo sempre intrigante e incalzante, coordinato e animato nei diversi passaggi dal medesimo presentatore che alcuni mesi fa condusse, con elegante maestria, unanaloga rappresentazione nella impareggiabile cornice del Castello cinquecentesco di Santa Margherita Ligure.
Lesibizione musicale impegnata in un contesto melodico costituisce, in questo tipo di spettacolo, il centro di ispirazione e la regia alla quale si affida anche la responsabilità di garantire ritmi e tempi serrati, cosa che sarà possibile in quanto il materiale musicale disposto dallautore è finalizzato ad impedire pause o bruschi risvegli.
Insomma, lautore prospetta un mondo da esplorare assieme, un testo fatto più di suggerimenti che di rigidi schemi ai quali attenersi rigorosamente, unarea di lavoro estesissima nella quale anche lo spettatore ha il ruolo del protagonista aggiungendo sogno ai sogni, pensiero al pensiero in una storia infinita di cui tutti facciamo parte.
Ovviamente in questa maniera Esther Giuseppetti riesce in termini ottimali a dare spazio alle richieste di presenza viva dei vari partecipanti che si rivelano desiderosi di vivere dallinterno il mondo dello spettacolo da cui sono circondati, a volte anche sommersi, anzi loccasione che viene offerta ora, più ancora che le altre volte, si rivela perfetta per renderli critici verso sé stessi, per aiutarli a smitizzare e a smontare dallinterno i modelli affermati e i modi più in voga di fare spettacolo.
Teatro allora come proposta e come palestra, come incontro e come confronto, capace di offrire unoccasione in più per avventurarsi nel mondo della musica, della danza e della recitazione nel tentativo di imparare, umilmente, passo passo, a vari livelli, crescendo intelligentemente, come si scrivono i testi e le musiche di una canzone, o come si creano le coreografie di un balletto.
Artisti esperti in questa rappresentazione diventano i punti fermi ai quali rimangono ancorati i vari aquiloni, ballerini, cantanti e il Maestro Pietro Trofa, lautrice e regista Esther Giuseppetti, fissano, agiscono nel grande sogno del grande protagonista, laquilone, per arrivare ad alzare il sipario ed aiutarci a sognare insieme.
Sul fondo cominciano a scorrere per tutti: i dati relativi allo spettacolo che col titolo «Sulle ali dellaquilone» prospetta una rappresentazione in due atti con la regia di Esther Giuseppetti che propone una sua idea articolata in due tempi con sue musiche, arrangiamenti ed esecuzioni del Maestro Piero Trofa, presentazione dello spettacolo fatta da Vincenzo Gubitosi e brani interpretati dallattrice Giselda Castrini.
La rappresentazione, che si svolgerà domenica alle 18 a Chiavari presso il Civico Auditorium S. Francesco, è articolata in due atti e prevede interventi di cantanti e ballerini. Il ricavato sarà devoluto al «Villaggio del Ragazzo».
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