Cicchitto: «Fu un tragico errore»

«Solo in Italia la Cassazione diventa la sede per definire giudizi sugli avvenimenti storici. In ogni caso, dato per buono il giudizio sul fatto che l’attentato di via Rasella fu un atto di guerra, non possiamo fare a meno di ribadire che si trattò di un tragico errore». Lo ha detto il vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto. «L’attentato di via Rasella - ha aggiunto l’esponente azzurro - fu una scelta del Pci nel quadro di una strategia volta a radicalizzare lo scontro anche in vista di una possibile successiva fase rivoluzionaria. C’erano pochi dubbi sulla bestialità della risposta nazista, che colpì dirigenti socialisti, monarchici, militanti di “Bandiera rossa” ed ebrei, cioè coloro che in quel momento erano nelle mani della Gestapo, come del resto i dirigenti comunisti sapevano benissimo». «Della polemica sull’episodio non condividiamo la tesi secondo cui i partigiani comunisti responsabili dell’attentato si sarebbero dovuti consegnare, ma per il resto si è trattato di una strategia avventurista perseguita con fredda lucidità, che nessuna solidarietà antifascista può, ieri come oggi, assolvere».

«E ci auguriamo anche - ha concluso Cicchitto - che il governo dia quanto prima l’autorizzazione all’apertura dell’archivio nazista di Bad Arolsen, il cui blocco è ingiustificato ed impedisce agli storici di svolgere il loro lavoro».

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