La tappa più piatta del Tour de France 2024 ha vissuto a lungo dell’incognita vento o del rischio pioggia ma, alla fine, non succede niente fino agli ultimi chilometri. La prevedibile volata di gruppo scivola via senza grossi problemi, con il treno della Alpecin-Deceunick che funziona alla grande, lanciando al meglio Jasper Philipsen verso la sua prima vittoria di tappa in questo Tour. La maglia verde Biniam Girmay prova a marcarlo stretto ma, nonostante l’azione di disturbo di Wout van Aert, oggi davvero non ce n’è per nessuno. Il belga, che finora masticava amaro, deve ringraziare il campione del mondo Mathieu van der Poel, che ha fatto un grandissimo lavoro.
Tanta pianura, zero emozioni
La giornata di pausa è stata sicuramente la benvenuta, considerato quante energie si sono spese nella prima settimana del Tour 2024. Già dalla partenza, si capisce come nel peloton si sia firmato una specie di patto di desistenza: oggi sarà più o meno una biciclettata in amicizia, con tanti sorrisi e pochi attacchi seri. Lo stesso Jonas Abrahamsen, attivissimo norvegese, ha zero voglia di lanciarsi all’attacco: il fatto che il tracciato sia quasi del tutto piatto sicuramente non aiuta ad invogliare i ciclisti. L’unica cosa che potrebbe scompaginare le carte è il meteo: se il temuto vento laterale è bloccato dalla foresta, la pioggia non è abbastanza battente da preoccupare i ciclisti. A 150 chilometri dall’arrivo, ritmo leggermente più vivace ma ancora zero attacchi: le cose cambieranno tra una ventina di chilometri, quando in palio ci saranno i punti della maglia verde nel traguardo volante. A provare un’azione sono Goossens e Vanhoucke, che si guadagnano circa 45 secondi di vantaggio sul gruppetto degli inseguitori che si è lanciato subito al loro inseguimento: visto che ci sono sia Madouas che Geniets, potrebbe essere un’azione importante ma, evidentemente, manca la volontà di attaccare sul serio.
Goossens e Vanhoucke si prendono il grosso dei punti per la maglia verde ma l’azione ha zero possibilità di farcela. Dietro ai due fuggitivi, Philipsen ha la meglio su Girmay e Gaviria ma nel giro di pochi chilometri Goossens rimane da solo: capita l’antifona il belga si fa riassorbire dal gruppo, che si ricompatta a 120 chilometri dall’arrivo. Arrivati a metà della tappa, il gruppo è in netto ritardo rispetto alle previsioni ma le cose potrebbero movimentarsi più avanti. La mente va già alla prevedibile volata di gruppo: tra i favoriti ci sarà sicuramente Philipsen, impegnato in una lotta a due per la maglia verde con Girmay ma, nonostante abbia un ultimo uomo di lusso come Mathieu van der Poel, vincere non sarà semplice. Ad 80 chilometri dall’arrivo, se Alpecin, Astana ed Arkea iniziano a sistemarsi in testa al gruppo per evitare il rischio ventagli, Girmay si ferma per cambiare la ruota posteriore, tornando rapidamente in gruppo. La situazione si movimenta a circa 60 chilometri dal traguardo, con Astana ed Ineos che si portano in testa prima di un cambio di direzione, con la Visma che prova a rispondere agli attacchi della Uae.
Tanta noia, Philipsen esplosivo
A convincere le squadre di punta a controllare la situazione ci si mette il rischio vento, che potrebbe causare più di un problema negli ultimi 40 chilometri della tappa più piatta di questo Tour de France. Le schermaglie tra la Visma e la Uae non durano molto: ogni volta che Vingegaard prova ad allungare, Pogacar e soci ci sono sempre. A questo punto, tanto vale rallentare e risparmiare energie per la volata. Il ritmo è talmente basso da permettere a Girmay e Gaviria di fermarsi per una pausa fisiologica mentre Küng ha un problema tecnico: visto che la Groupama-FdJ non ha velocisti titolari, comunque per lui si tratta di una tappa di tutto riposo. A 40 chilometri dall’arrivo le possibilità che si risolva tutto in una volata di gruppo stanno aumentando a vista d’occhio, anche se l’incognita vento è sempre presente.
I chilometri scivolano via uno dopo l’altro, senza curve, senza la minima asperità, senza neanche un attacco: ritmo sempre molto gestibile, tanto da consentire al campione del Belgio De Lie di recuperare in poche centinaia di metri dopo una foratura. A 20 chilometri dall’arrivo, calma piattissima in gruppo in attesa di quella che si spera sarà una volata emozionante. Cinque chilometri dopo, zero movimenti tra le squadre dei velocisti e ritmo che rimane fin troppo rilassato: le cose, normalmente, vanno in maniera molto diversa. A pochi chilometri dall’arrivo, su una piccola salitella iniziano a formarsi i treni della Alpecin e della Intermarché, pronti a lanciare la volata per Philipsen e Girmay. Il gruppo si frammenta a tre chilometri dall’arrivo con Girmay che marca stretto Philipsen, che rimane alla ruota di Van der Poel ma ci sono anche Wout Van Aert e Groenewegen a giocarsi la volata. Oggi, però, la Alpecin non sbaglia niente: lanciato al meglio dal campione del mondo, Jasper Philipsen è imprendibile e riesce a portarsi a casa la prima vittoria nel Tour 2024.
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— Tour de France (@LeTour) July 9, 2024
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La classifica
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La tappa di domani
Dopo una tappa quasi del tutto pianeggiante, la carovana del Tour inizia ad affrontare le montagne del Massif Central ma preferisce concentrare le asperità più problematiche tutte negli ultimi 50 chilometri. Questo non vuol dire che i primi 150 chilometri di questa tappa molto lunga saranno del tutto piatti: considerato che siamo sui 4.000 metri di dislivello complessivi, una fuga organizzata potrebbe avere conseguenze importanti sulle varie classifiche.
La prima salita che il gruppo dovrà affrontare è il Col de Neronne ma quando si arriverà sulle stradine strette del Puy Mary Pas de Peyrol, gli attacchi potrebbero essere importanti, specialmente in un tratto di 2 chilometri con pendenze medie del 12%.
Finale davvero da prendere con le molle, considerato che in rapida successione arriveranno il Col de Pertus ed il Col de Font de Cere prima della salita finale che porterà al traguardo nella località sciistica di Le Lioran.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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