San Josè - La trivella, all’opera nella miniera San Jose, nel deserto cileno di Atacama, ha raggiunto i 33 minatori intrappolati da 63 giorni a 600 metri di profondità. La notizia è stata segnata dagli applausi dei tecnici che hanno alzato le braccia in segno di vittoria ed è risuonata la sirena del campo. Subito i familiari si sono abbracciati. Gruppi di persone stanno salendo sull’altura che sovrasta Campo Esperanza dove sventolano 32 bandiere cilene e una boliviana per l’unico minatore straniero."È un miracolo" ha detto Maria Segovia, sorella di uno dei minatori.
In salvo tra pochi giorni Gli ingegneri dovranno adesso decidere se puntellare il pozzo con cerchi di metallo (nell’intero percorso o solo in alcuni tratti) per renderlo più sicuro. Terminata questa operazione, comincerà il salvataggio vero e proprio attraverso una capsula che verrà calata nel cunicolo. Se le pareti sono abbastanza resistenti, i minatori potrebbero essere tratti in salvo già da martedì. Nello scenario peggiore potrebbero volerci "8-10 giorni". Ieri le autorità cilene hanno ispezionato il locale che ospiterà i minatori quando saranno fuori dal pozzo e incontreranno i familiari, prima di essere trasferiti con un elicottero militare all’ospedale di Copiapo.
Minatori calmi I minatori hanno accolto "con calma e tranquillità" il completamento del pozzo avvenuto pochi minuti fa a San Josè. Lo ha detto il ministro delle Risorse minerarie cileno, Lawrence Globorne, che ha aggiunto: "Per decidere i prossimi passi da fare ci prenderemo il tempo necessario".
La decisione sull’eventuale rivestimento con tubi d’acciaio del pozzo non dovrebbe richiedere molto tempo. "Quello di oggi - ha sottolineato il ministro - è un risultato fondamentale ma questo lavoro sarà finito solo quando vedremo l’ultimo dei 33 minatori uscire fuori dal giacimento"
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