Buon compleanno Walt Disney. Così il sogno di un uomo è diventato un colosso del cinema

In occasione del compleanno di Walt Disney, ripercorriamo le tappe che hanno portato un bambino povero a diventare il simbolo del cinema d'animazione

Buon compleanno Walt Disney. Così il sogno di un uomo è diventato un colosso del cinema
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Quando oggi parliamo di Walt Disney la prima cosa che ci salta in mente è, com'è ovvio che sia, la grandissima casa di produzione e distribuzione che è diventata un colosso della settima arte, un gigante che quasi detiene il monopolio delle produzioni cinematografiche. Se citiamo Walt Disney pensiamo al logo che compariva sullo sfondo azzurro delle vecchie videocassette, ai film che abbiamo amato da bambini, alle principesse e alle canzoni che hanno accompagnato la nostra crescita, costruendo il nostro immaginario. Prima di tutto, però, Walt Disney è stato un uomo con un sogno folle e specifico. Nato a Chicago il 5 dicembre 1901, Walt Disney cominciò a mostrare una passione per il disegno sin dalla più tenera età. Stando a quando si legge sul sito ufficiale, infatti, il suo primo disegno di cui è stata mantenuta documentazione risale al 1908, quando Walt era un bambino di appena 7 anni che viveva in una fattoria in Missouri insieme ai quattro fratelli e ai genitori.

Nel 1910 la famiglia - a causa delle pessime condizioni economiche - è costretta a spostarsi in Kansas, dove Walt è costretto a svegliarsi ogni giorno alle 3.30 del mattino per aiutare il padre a consegnare i giornali. Un aneddoto, questo, che è stato raccontato anche nel film Saving Mr. Banks, in cui Tom Hanks interpreta proprio Walt Disney. Questo lavoro sfiancante, però, gli permette di scoprire un amore smisurato per i fumetti, i vaudeville e, in generale, le storie per immagini. Da questa esperienza, il piccolo Walt trae un'ambizione: diventare un vignettista. Dopo aver mentito sulla propria età ed essersi arruolato in guerra nel 1918, Walt Disney decide di seguire il suo sogno e ogni passo che fa negli anni successivi è votato proprio al raggiungimento di questo obiettivo. Lavora per il Pesmen-Tubin Commercial Art Studio - dove viene pagato 50 dollari al mese - crea case di produzione che falliscono, disegna e anima spot animati. Sulle sue spalle cominciano a collezionarsi esperienze e sfide, ma la sua testa rimane ancorata alle nuvole, alla forza dell'immaginazione.

Nel 1923 Walt Disney si sposta nella città dei grandi sogni, Los Angeles, dove tenta di diventare un regista all'ombra della scritta "Hollywood". Insieme al fratello Roy Disney crea la Disney Brothers Studio che, tre anni dopo, viene ribattezzata Walt Disney Studios, come la conosciamo ancora oggi. Il vero anno di svolta, però, è il 1928: è in questo momento che, matita alla mano e fantasia sempre attiva, Walt Disney crea Mickey Mouse, da noi conosciuto anche con il nome di Topolino. Il successo del merchandising di Topolino, la creazione del Mickey Mouse Club e il lavoro permettono a Walt Disney di racimolare gli strumenti e il budget necessari per creare, nel 1937, il primo lungometraggio animato, Biancaneve e i sette nani (in questi giorni "vittima" di un live action). I film successivi - Fantasia e Pinocchio - non hanno il successo sperato e quasi portano lo studio sull'orlo della bancarotta. Ma Walt Disney ha visto che il suo sogno non solo può diventare realtà, ma può diventare più grande di quanto immaginasse all'inizio. Nel 1950, dopo anni di alti e bassi con film come Bambi e Dumbo, arriva al cinema Cenerentola. La principessa dalla scarpetta di cristallo diventa il nuovo diamante sulla corona di Walt Disney. Cominciano ad arrivare i film in carne ed ossa, i parchi divertimenti a tema, le prime acquisizioni aziendali.

Walt Disney, a partire dalla sua immaginazione, stava creando un impero. Il suo sogno si era esteso, era diventato una leggenda. Non è un caso se il "motto" della casa di produzione è "if you can dream it, you can do it", se puoi sognarlo puoi farlo. Non è un caso se il film realizzato per festeggiare il centenario - Wish - è incentrato proprio sulla stella dei desideri e sull'importanza di difendere i propri sogni. Questa, infatti, è stata la strada che Walt Disney ha sempre percorso. Esprimere un desiderio e poi fare di tutto, senza mai fermarsi davanti alle avversità, per assicurarsi che esso diventasse realtà. Sebbene oggi la Disney sia "vittima" dell'ambizione moderna di accontentare tutti e appiattire il conflitto, la major cinematografica ha fatto dei sogni il proprio marchio distintivo. Ogni personaggio che è nato dalla matita di Walt Disney è un personaggio con un sogno: Cenerentola che vuole andare al ballo, Aurora che sogna di incontrare l'uomo dei suoi sogni, la Bestia che vuole essere amato a dispetto delle apparenze, fino ai film più recenti, come Rapunzel che sogna la libertà e Vaiana che sogna di scoprire il mondo fuori dai confini della sua casa.

Walt Disney, che si spense il 15 dicembre 1966, era un ragazzino povero, con le scarpe bucate, che tuttavia riusciva a creare mondi magici con la forza della sua immaginazione. e in un mondo tanto cinico come quello che stiamo vivendo, insegnarci a continuare a sognare è il dono più importante che potesse farci.

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