Incidenti, sedativi e occhi neri: la verità su Indiana Jones e il tempio maledetto

Tra interventi e insetti, ecco tutto quello che è andato storto sul set del film diretto da Steven Spielberg

Incidenti, sedativi e occhi neri: la verità su Indiana Jones e il tempio maledetto

Disponibile stasera in tv alle 21.25 su Italia 1, Indiana Jones e il tempio maledetto è il secondo capitolo di una saga cinematografica che, con Il quadrante del destino, è diventata una pentalogia. Ideata da George Lucas e Steven Spielberg la saga di Indiana Jones è diventata non solo una pietra miliare nella storia del cinema moderno, ma anche un vero e proprio standard per tutti coloro che vogliono cimentarsi nella creazione di un racconto di avventura. Nonostante sia, appunto, il secondo capitolo, Indiana Jones e il tempio maledetto rappresenta in realtà un prequel, dal momento che i fatti narrati si svolgono prima di quanto viene raccontato nel primo film, I predatori dell'arca perduta.

Indiana Jones e il tempio maledetto, ecco la trama

L'anno è il 1935 e Indiana Jones (Harrison Ford) si trova a Shangai, in un locale dalla moralità dubbia, in attesa di incontrarne il proprietario, Lao Che. Questi è interessato a ricevere le ceneri dell'imperatore in possesso dell'archeologo più famoso della storia del cinema, mentre Indiana Jones è alla ricerca di un famoso diamante, che è di proprietà dello stesso Lao Che. Lo scambio, che doveva essere veloce e indolore, si rivela essere una trappola mortale: il professor Jones si trova nel bel mezzo di una sparatoria ordita dallo stesso criminale cinese, dalla quale riesce a scappare per il rotto della cuffia. Nella sua rocambolesca fuga, Indiana Jones porta con sé la cantante Willie Scott (Kate Capshaw) e il giovanissimo Shorty (Ke Huy Quan), che permette ai due adulti di lasciare Shangai a bordo del proprio aereo. Anche in questo caso, però, le cose prendono una piega inaspettata e il piccolo aeroplano è costretto a un atterraggio di fortuna in un villaggio maledetto nel cuore di un'isola tibetana. Qui Indiana Jones e la sua strana squadra improvvisata si metteranno all'opera per annullare una forza maligna che sembra stia rubando la vita ai bambini del villaggio.

Il "pericoloso" dietro le quinte del film

Quando un film entra in modo inequivocabile nell'immaginario collettivo del pubblico si è propensi a considerare quel lungometraggio esclusivamente come un prodotto "finito", senza soffermarsi a pensare che prima di raggiungere il risultato definitivo la produzione ha dovuto creare dal nulla una storia ma anche una scenografia, spesso con problemi che nessuno aveva il potere di prevedere. Indiana Jones e il tempio maledetto non fa di certo eccezione.

Sebbene oggi lo consideriamo un classico del cinema d'avventura, la sua produzione è stata costellata di incidenti e problemi che, in più di un'occasione, hanno ritardato la lavorazione se non proprio messo in pericolo la riuscita della pellicola stessa. Il primo problema si è presentato all'alba della lavorazione, quando Steven Spielberg ha capito che non avrebbe potuto girare il film in India, com'era nelle sue intenzioni, a causa di una richiesta di censura da parte del governo indiano. Per questo la produzione fu costretta a spostarsi in massa in Sri Lanka per poter procedere.

Ma anche i protagonisti dei film hanno avuto delle piccole e grandi sfortune durante il dietro le quinte del film. Ad esempio, come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, durante la scena in cui Indiana Jones è nella sua stanza da letto e diventa bersaglio di un attacco perpetrato dalla mano di un assassino Thuggee, Harrison Ford - che si era sottoposto a una dieta rigida e un altrettanto ferreo allenamento - si trovò improvvisamente alle prese con una grave ernia del disco. Questo comportò che l'attore venisse trasportato d'urgenza al più vicino ospedale di Los Angeles, dove venne sottoposto a un intervento alla spina dorsale. Senza il proprio protagonista, la produzione fu costretta a fermarsi, causando dei rallentamenti che cooperarono anche alla crescita dei costi di produzione.

Inoltre, dopo l'intervento, Harrison Ford ebbe bisogno di una controfigura per tutte le scene di combattimento che avrebbero potuto mettere a rischio il delicato intervento a cui si era sottoposto. Il problema del budget, poi, cominciò a diventare talmente serio - con costi che rischiavano di diventare sempre più esorbitanti e difficili da gestire - che il regista Steven Spielberg decise di andare direttamente dagli sceneggiatori del film, chiedendo loro di tagliare dove potevano per cercare di rientrare dei costi. La sua richiesta venne accolta: gli sceneggiatori eliminarono una sola pagina di sceneggiatura - quella che includeva un inseguimento in elicottero - e così facendo la produzione poté "respirare", dal momento che vennero risparmiati un milione di dollari. Un altro problema che si creò durante la lavorazione era la difficoltà che Kate Capshaw aveva di lavorare con animali tutt'altro che domestici.

Nella scena in cui il personaggio di Willie si scopre circondata da centinaia di insetti, Spielberg voleva che gli insetti in scena fossero reali. Una cosa spaventosa per la Capshaw che, per portare a termine il suo lavoro, fu costretta ad accettare di assumere dei sedativi, altrimenti la paura di avere intorno circa duemila insetti l'avrebbe immobilizzata. L'attrice, però, è stata irremovibile quando Spielberg le presentò la possibilità di dover recitare insieme a un serpente alquanto grande.

La sola idea di dover affrontare una prova del genere portò la Capshaw ad avere ripetuti attacchi di panico, di entità così seria che Spielberg accettò a cancellare del tutto la scena. Ma i problemi per l'attrice non erano finiti: durante la scena in mezzo alle mine, l'attrice si fece male, e fu costretta a presentarsi sul set con un occhio nero, che richiese sedute più lunghe di trucco.

Probabilmente a causa di tutti questi problemi, stando a quello che si legge su IMDB, Steven Spielberg non ha un bellissimo ricordo della lavorazione de Il tempio maledetto, che è il suo film meno preferito di tutti quelli che vedono come protagonista Indiana Jones.

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