Creed III, addii e molestie: lo spinoff di Rocky ha ancora un futuro?

I problemi emersi durante la lavorazione di Creed III potrebbero aver messo a repentaglio, forse per sempre, la possibilità di vedere un quarto capitolo della saga spinoff di Rocky

Creed III, addii e molestie: lo spinoff di Rocky ha ancora un futuro?

Probabilmente non c'è bisogno di sottolineare quanto la saga di Rocky sia entrata nella cultura popolare: da una parte per aver salvato e rilanciato la carriera di Sylvester Stallone, dall'altra per aver regalato al grande pubblico un immaginario collettivo, una grande storia che ha proseguito il proprio percorso narrativo con la serie spinoff Creed. Composta da tre lungometraggi - il terzo dei quali, Creed III, va in onda stasera alle 21.20 su Rai 2 - la serie cinematografica dedicata al personaggio di Adonis Creed segue le vicende del figlio di Apollo Creed (il compianto Carl Weathers) mentre si fa strada nel mondo del pugilato professionistico. Un vero e proprio romanzo di formazione, diviso in capitoli, che con Creed III affronta numerose problematiche.

Creed III, la trama del film

Sono passati tre anni da quando Adonis Creed (Michael B. Jordan) ha deciso di appendere i guantoni al chiodo e dire addio ai combattimenti sul ring. Mentre il suo matrimonio con Bianca (Tessa Thompson) procede sereno e felice, Adonis passa le sue giornate ad allenare un pugile che presto combatterà contro il figlio di Ivan Drago, che era già stato un "nemico" dello stesso Creed. Tutto, però, cambia, quando dal passato di Adonis emerge un vecchio amico, Damian (Jonathan Majors), appena uscito di prigione dopo quindici anni di reclusione per un crimine compiuto proprio davanti ad Adonis quando entrambi non erano altro che ragazzini. Ottenuta di nuovo la libertà, Damian spera di poter continuare il suo sogno e allenarsi per diventare campione dei pesi massimi. Adonis, che si sente in colpa nei confronti del vecchio amico, cerca di aiutarlo a realizzare le sue ambizioni, sebbene non abbia completa fiducia nel fisico e nel temperamento di Damian. Tuttavia un evento tragico e inaspettato porterà Adonis a rivedere tutte le sue certezze e, soprattutto, ad accettare una proposta che non si sarebbe mai aspettato: combattere contro Damian sul ring.

Che futuro c'è per la saga spinoff di Rocky?

L'arrivo in sala di Creed III è stato accolto con enorme favore sia da parte del pubblico che da parte della critica internazionale. Ad esempio, su Rotten Tomatoes - l'aggregatore di recensioni per antonomasia - il film ha una percentuale di gradimento che si aggira intorno al 90% di media, rendendo il film diretto dallo stesso Michael B. Jordan un'opera che vale sicuramente la pena recuperare. Un risultato che non era affatto così scontato, dal momento che il lungometraggio partiva con un "handicap" da non sottovalutare: la mancanza di Sylvester Stallone nel cast artistico. Sebbene fosse presente in chiave di produttore, Sylvester Stallone ha scelto di dire addio al personaggio di Rocky Balboa proprio nel secondo capitolo di Creed.

Dopo aver fatto da mentore al figlio del suo migliore amico, avergli insegnato la vera anima del pugilato e aver chiuso i conti con l'ex rivale Ivan Drago, Rocky Balboa non aveva niente altro da dire al suo pubblico cinematografico. Perciò Sylvester Stallone si è tirato indietro, ha detto addio al suo personaggio più iconico ed è uscito di scena quando era sicuro che la saga di Creed avrebbe potuto proseguire sulle proprie gambe, senza bisogno di aiuti esterni. I veri problemi di Creed, però, non hanno riguardato né l'addio di Stallone né la fase d produzione. La tempesta ha colpito la saga poco dopo l'uscita in sala, quando il co-protagonista Jonathan Majors è stato accusato di aggressione e violenze domestiche. Secondo i fatti riportati da Wired, nel marzo del 2023 l'attore - interprete anche del personaggio di Kang nel Marvel Cinematic Universe - è stato arrestato a seguito della denuncia presentata dall'ex fidanzata Grace Jabbari.

Come riporta The Cut, l'attore è stato ritenuto colpevole di violenza e molestie nel dicembre del 2023. L'evento che ha convinto la donna a denunciare il suo ex risale al 25 marzo del 2023 quando, secondo l'accusa, Majors avrebbe colpito in faccia la compagna, le avrebbe storto un braccio e fratturato un dito durante una colluttazione in macchina, scaturita dalla gelosia di Jabbari, che aveva appena scoperto che il compagno la tradiva. Tuttavia, secondo l'accusa, le "colpe" di Majors risalgono a prima di questo evento scatenante e, come si legge, l'attore avrebbe "usato comportamenti crudeli e manipolativi di abuso psicologico e fisico". Naturalmente il verdetto di colpevolezza ha fatto sì che Majors perdesse il suo contratto con la Disney al punto che il film del 2026 dal titolo Avengers: The Kang Dinasty è stato cancellato e la Marvel è corsa ai ripari assumendo Robert Downey Jr. nei panni del cattivo Doctor Doom, nella speranza che la presenza di un attore tanto amato potesse distrarre il pubblico dal resto.

Con questi presupposti la lavorazione del già annunciato Creed IV sembrava partire con il piede sbagliato, come se il fallimento del progetto fosse già all'orizzonte. Non si sa ancora nulla di una possibile trama o di un altrettanto ignota data di uscita del quarto capitolo della saga. Michael B. Jordan dovrebbe essere di nuovo dietro la macchina da presa, ma la vera sfida sarà trovare una storia che abbia la forza di reggere sulle proprie spalle tutto il futuro della saga. Creed III in qualche modo aveva portato a compimento la parabola di Adonis: avrebbe avuto senso far tornare di nuovo Damian per una sorta di rivincita, ma dato il percorso con la giustizia che l'attore dovrà portare a compimento per evitare la prigione è pressoché impossibile rivederlo sullo schermo. Inoltre l'addio di Stallone e le sue divergenze artistiche coi produttori rendono difficile anche un ritorno di Rocky Balboa che, oltretutto, a livello narrativo non avrebbe molto senso e rappresenterebbe un passo indietro.

Ci sarebbe la possibilità di concentrarsi su Ivan Drago e suo figlio, ma l'operazione risulterebbe non solo già vista, ma metterebbe in mostra una certa mancanza di originalità, come se produttori e sceneggiatori fossero costretti a raschiare il proverbiale fondo di barile per trovare qualcosa da utilizzare. Da questo punto di vista, dunque, non è scorretto affermare che il quarto capitolo della saga di Creed si trova ancora avvolta in un limbo da cui non si sa se riuscirà a uscire.

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