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Torna il Gatto con gli stivali: lo spin-off leggero e divertente di Shrek

Il gatto con gli stivali 2 - L'ultimo desiderio è una pellicola d'animazione che funziona e diverte e che ha il merito di riflettere sulle cose importanti della vita

Torna il Gatto con gli stivali: lo spin-off leggero e divertente di Shrek

Il gatto con gli stivali 2 - L'ultimo desiderio è il secondo capitolo dello spin-off cinematografico dedicato a uno dei personaggi principali della saga di Shrek. A undici anni di distanza dal primo film, il personaggio doppiato anche in italiano da Antonio Banderas torna sul grande schermo, in un'avventura di formazione che, come accade nella migliore tradizione del cinema d'animazione, è volta a indagare su quali sono le vere cose importanti della vita e sul fatto che a volte ciò che si desidera è ciò che è già davanti ai nostri occhi.

Il gatto con gli stivali 2 - L'ultimo desiderio, di cosa parla?

Il Gatto con gli stivali è ormai una vera e propria leggenda. Dopo essere stato un fidato compagno di Shrek, ha lasciato che la sua fama diventasse sempre più grande e diffusa. Acclamato dalla folla e sicuro di sé al punto da sfidare l'arroganza, ora Gatto si trova davanti a una sfida che non aveva previsto. Dopo aver perso già otto delle sue nove vite, il letale spadaccino si vede inseguito da un vero e proprio Lupo Cattivo, che ha il compito di togliergli l'ultima vita a disposizione. È a questo punto che Gatto si lascia prendere dal panico e decide di andare a nascondersi nella casa di una "gattara", che gli da il nome di Cetriolino e lo sveste del suo eroismo. Quando, tuttavia, Gatto scopre l'esistenza di una mappa che potrebbe condurlo a riavere tutte e nove le sue vite, decide di partire in missione con un chihuahua per rubarla. Peccato che il magico artefatto sia l'obiettivo anche di Riccioli d'Oro e i suoi tre Orsi, di Big Jack Horner e di Kitty, una vecchia e caliente conoscenza di Gatto.

Uno splendido film di formazione

Proprio come aveva fatto la saga di Shrek, anche Il gatto con gli stivali 2 - L'ultimo desiderio è una pellicola che pesca a piene mani dal fitto reticolo delle fiabe, per smontarle e renderle materiale fertile per una reinvenzione. In questo caso, ad esempio, la pellicola si trasforma in un'avventura perigliosa che è piena di rimandi al mondo delle favole classiche: dal Grillo Parlante di Pinocchio alle pozioni di Alice nel paese delle meraviglie, dalla zucca di Cenerentola a un omaggio alquanto palese a Stardust di Neil Gaiman. Da questo punto di vista, la pellicola diretta da Joel Crawford e in arrivo al cinema il 7 dicembre è uno spettacolo pensato tanto per intrattenere i più piccoli quanto per divertire gli spettatori più adulti, che non perderanno occasione di rintracciare i rimandi a tutte quelle fiabe che la Disney ha reso famose e che la Dreamworks - casa di produzione del film - si diverte a fare a pezzi, vestendole di una natura molto più comica.

Ma Il gatto con gli stivali 2 - L'ultimo desiderio è a sua volta una fiaba e questo significa che dietro le scene divertenti o la battute argute, nasconde comunque un fine educativo e moraleggiante. Ci si trova dunque davanti a quello che può essere considerato un romanzo di formazione. Nel corso della sua avventura in un mondo pieno di sorprese e svolte, il Gatto con gli stivali deve scendere a patti con se stesso, capire quali sono le cose davvero importanti e che avere una sola vita, a volte, è più che sufficiente per godere a pieno di quello che c'è di bello da vivere. La storia, dunque, si costruisce su un senso crescente di presa di consapevolezza, in cui si indaga l'importanza della paura, ma anche la necessità di saper apprezzare quello che si ha e che, a volte, è più importante di quello che popola anche il più pretenzioso dei desideri.

Grazie anche ad un'animazione che sembra voler omaggiare il tratto a mano e non solo la computer grafica, Il gatto con gli stivali 2 - L'ultimo desiderio è uno spettacolo per gli occhi, che poggia su una sceneggiatura abbastanza solida e che trascina il pubblico anche grazie ad un'ottima colonna sonora. Piccolo consiglio a margine: sarà meglio rimanere in sala fino alla fine, per non perdersi una sorpresa che farà la felicità di molti.

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