L'avvocato del diavolo, Al Pacino ha "costretto" Keanu Reeves ad abbassarsi lo stipendio

Ci sono attori che, pur di lavorare con mostri sacri del cinema, sarebbero disposti a molti sacrifici: è il caso di Keanu Reeves che, "per colpa" di Al Pacino, si è abbassato il salario in L'avvocato del diavolo

L'avvocato del diavolo, Al Pacino ha "costretto" Keanu Reeves ad abbassarsi lo stipendio

L'avvocato del diavolo è il film che va in onda questa sera alle 21 su Iris. Diretta da Taylor Hackford e arrivata al cinema nell'ormai lontano 1997, la pellicola è tratta dal romanzo omonimo scritto da Andrew Neiderman.

L'avvocato del diavolo, la trama

Non c'è niente che Kevin Lomax (Keanu Reeves) desideri più di far carriera come avvocato. Nonostante un lavoro a Gainesville, in Florida, e un matrimonio felice con Mary Ann (Charlize Theron), Kevin desidera qualcosa di più, qualcosa che lo faccia sentire appagato. Così quando lo studio legale Milton gli offre un lavoro a New York, l'uomo non ci pensa su due volte, impacchetta tutta la sua vita e si reca nella Grande Mela, pronto ad avere successo. Lo studio è guidato da John Milton (Al Pacino), un uomo pieno di fascino ma, al tempo stesso, avvolto da un'ombra di mistero che lo rende quasi inafferrabile. Kevin verrà messo subito alla prova quando John gli affida un caso difficile, che punta quasi a spostare l'ago della bussola morale di Kevin, che si spinge sempre più verso il limite per ottenere quello che pensa di volere. Intanto sua moglie Mary Ann comincia ad avere dei disturbi notturni: la nuova vita a New York non le piace e sta avendo un peso sulla sua salute mentale. Ben presto Kevin sarà costretto a fare i conti con le sue colpe, le sue distrazioni e le tante verità di cui ancora non è a conoscenza e che, forse, scoprirà quando sarà troppo tardi.

Le condizioni di Al Pacino

Al Pacino è senza dubbio uno dei mostri sacri della storia del cinema moderno e contemporaneo: un attore che è riuscito a rendere indimenticabile qualsiasi personaggio interpretato, dal più iconico come Scarface a quello più demenziale, apparso in un film come Jack & Jill. Forse, proprio a causa di questo suo talento e di questa sua crescente fama, non è sempre molto facile attirare il suo interesse o convincerlo a lavorare in una determinata produzione. Ne è un caso emblematico quello accaduto sul set de Il Padrino - Parte III, quando l'attore ha tenuto "in ostaggio" il film, dichiarando di non voler lavorare per meno di sette milioni di dollari. Solo la rabbia di Coppola e la minaccia di tagliare del tutto il suo personaggio convinsero Al Pacino ad accontentarsi del salario pattuito. Ed è stato il salario di Al Pacino il problema riscontrato durante la pre-produzione de L'avvocato del diavolo. All'inizio questo film ipnotico ed elegante in modo sinistro doveva essere pieno di effetti speciali ed essere realizzato per diventare un film blockbuster, una pellicola di cassetta che avrebbe potuto spingere qualsiasi tipo di spettatore a sedersi in sala.

Nelle fasi iniziali del progetto, quando appunto non era ancora chiara la natura del film, Al Pacino rifiutò la parte cinque volte. Il cambiamento arrivò quando il regista Taylor Hackford si presentò con una sceneggiatura quasi interamente riscritta, che modificava in toto l'atmosfera del film, trasformandolo da film mainstream a pellicola sull'ambizione e i pericoli che si nascondono dietro ad essa. Anche dopo la nuova riscrittura, tuttavia, Al Pacino aveva delle difficoltà a immaginare se stesso nei panni del luciferino John Milton e suggerì di proporre il film a Sean Connery o Robert Redford che, con il loro fascino indiscusso, avrebbero potuto senz'altro offrire una versione affascinante di questo diavolo della metropoli. Una volta convinto che la produzione voleva lui per interpretare l'antagonista di Keanu Reeves, Al Pacino chiese un salario molto alto. Dal momento che per i produttori era pressoché imprescindibile avere Al Pacino nel film, dovettero inventarsi un altro modo per rientrare dei costi senza andare fuori budget. Stando a quando si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base la soluzione fu cercare di convincere Keanu Reeves ad accettare un salario più basso di quello previsto. L'attore all'epoca era sulla cresta dell'onda: sebbene non avesse ancora girato Matrix, che lo lanciò in modo definitivo in quel di Hollywood, Keanu Reeves veniva da progetti che ne avevano confermato il talento. Pellicole come Dracula di Bram Stoker, il thriller Speed o Piccolo Buddha lo avevano reso un volto molto riconoscibile dal pubblico: questo significava che Keanu Reeves, volendo, avrebbe potuto puntare i piedi e rifiutare l'offerta della produzione. Ma il carattere gentile dell'attore così come il desiderio di recitare al fianco di Al Pacino ebbero la meglio e Reeves accettò di abbassarsi lo stipendio.

Al Pacino seppe la verità sul salario del collega solo in una fase successiva e quando la scoperta venne a galla il grande divo di Hollywood decise di devolvere la stessa cifra ottenuta da L'avvocato del diavolo in beneficienza.

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