L'ultimo dei templari, perché Nicolas Cage è considerato un pessimo attore?

L'ultimo dei templari è il film con Nicolas Cage che sembra confermare il pregiudizio diffuso secondo cui l'attore non sia più in grado di recitare

L'ultimo dei templari, perché Nicolas Cage è considerato un pessimo attore?

L'ultimo dei templari è il film diretto da Dominic Sena che va in onda questa sera alle 21.04 sul canale 20 Mediaset. La pellicola, che segna il debutto di Claire Foy - conosciuta soprattutto per il ruolo in The Crown - si ispira a un capolavoro della settima arte: Il settimo sigillo di Ingmar Bergman.

L'ultimo dei templari, la trama

Behman (Nicolas Cage) e Felson (Ron Perlman) sono due soldati partiti per la Terrasanta per punire gli infedeli, che ora devono fronteggiare il senso di colpa crescente per essersi macchiati le mani del sangue di persone innocenti. I due decidono quindi di abbandonare le linee dell'esercito e di tornare alle loro terre, che tuttavia non sono più come le ricordavano, devastate come sono dal passaggio della peste. È a quel punto che i due uomini vengono incaricati di trovare e uccidere la strega (Claire Foy), che il popolo ritiene responsabile dell'esplosione della pandemia che è costata tante vite. Nel portare a termine la missione i due protagonisti potranno fare affidamento su un prete (Stephen Campbell Moore), un guerriero (Ulrich Thomsen), un giovane chierico (Robert Sheehan) e, infine, sul truffatore Hagamar (Stephen Graham). Ben presto però Behman e Felson, con la loro squadra, si troveranno invischiati in qualcosa che sembra più grande di loro, che porterà a morti e scomparse.

Nicolas Cage è un pessimo attore?

Quando si parla di Nicolas Cage sembra esserci un'opinione diffusa secondo la quale l'attore non è all'altezza della sua fama, dei riconoscimento ottenuti nella sua lunga carriera e, di fatto, che non sia in grado di recitare. Spesso il suo nome viene associato a progetti folli come Willy's Wonderland, o a pellicole che attraverso il trash puntano a diventare cult, come protrebbe essere il prossimo Renfield, dove l'attore di L'ultimo dei templari interpreterà il Dracula nato dalla penna di Bram Stoker, in una rivisitazione molto pop. In generale, dunque, Nicolas Cage è percepito come un pessimo attore. Ma a cosa è dovuta questa "credenza popolare"? Se si guarda la carriera dell'attore, la sua filmografia sembra parlare piuttosto di un attore di successo. Nicolas Cage ha lavorato con alcuni dei più grandi registi del Novecento (e non solo): era presente nel meraviglioso Rusty - Il selvaggio di Coppola, ha lavorato con i Fratelli Coen in Arizona Junior. In Cuore Selvaggio ha lavorato con David Lynch, mentre nel 1995 con Via da Las Vegas ha vinto anche il Premio Oscar al miglior attore. Ma il suo carnet di lavoro non si esaurisce qui: tra i registi con cui ha lavorato ci sono Briand De Palma (Omicidio in diretta), Martin Scorsese (Al di là della vita) e Spike Jonze (Il ladro di Orchidee). In questa prima fase della sua carriera, Nicolas Cage realizza numerose intepretazioni che catturano l'attenzione e che non fanno dubitare del suo talento.

Le cose, però, sembrano cambiare nei primi anni Duemila. Nel 2007 l'attore viene candidato ai Razzie Awards per Il Prescelto e da allora in poi Cage - per molto tempo - sembra non riuscire a inanellare pellicole in grado di dar sfogo alle sue capacità istrioniche. Diventa un attore legato, nell'immaginario collettivo, a film dalla sceneggiatura debole e sciatta, molto spesso piena di esplosioni e di buchi di trama che servono a nascondere altri difetti più evidenti. Film come Ghost Rider, Next, Segnali dal futuro e Drive Angry sono molto esemplificativi del tipo di cinema che Nicolas Cage intraprende: e questo spinge gli spettatori a categorizzarlo in quel tipo di cinema action privo di creatività e di anima. Inoltre, negli anni, Nicolas Cage finisce anche col diventare un vero e proprio meme vivente, le sue espressioni diventano virali su internet e sui social. Nicolas Cage di fatto ha smesso di essere un semplice attore ed è diventato una creatura di celluloide, qualcosa che in realtà sembra ambire all'immortalità di certe divinità pagane. Qualcosa che lui stesso sembra rincorrere apertamente, come ha spiegato in un'intervista al New York Times in cui ha detto: "Stavo, cito, cercando di inventare la mia stessa mitologia, fine citazione, intorno a me stesso."

Parte della verità, come scrive giustamente anche Screen Rant, si deve ricercare nei problemi finanziari che Nicolas Cage ha avuto per lungo tempo. Problematiche economiche che lo hanno spinto a concentrarsi meno sulla sua carriera di attore e inseguire piuttosto quella di "star del cinema"; quella, cioè, che lo avrebbe condotto a realizzare i cosiddetti "film di cassetta" che gli avrebbero garantito stipendi più alti. E quando una persona è costretta a lavorare per soldi, persino un attore, tende ad accettare tutto quello che arriva, senza potersi permettere il lusso di voler fare l'artista a ogni costo. Il fatto, dunque, non è tanto che Nicolas Cage sia un cattivo attore o che non sappia recitare: pellicole recenti come Joe hanno dimostrato il talento istrionico dell'attore di The Family Man, ma ormai intorno a Nicolas Cage c'è un pregiudizio così radicato che anche quando lavora in film di qualità essi vengono in qualche modo recepiti dal pubblico sempre come pellicole di serie B. Allo stesso tempo, però, Nicolas Cage continua ad essere un personaggio di culto.

In un modo che sembra non avere spiegazioni logiche o razionali, Cage è simbolo tanto dell'arte alta che di quella bassa, un attore di nicchia, ma anche uno che si è venduto al mondo scintillante dei blockbuster. Una creatura a metà che, in un modo o nell'altro, continua ad avere la meglio anche sul pubblico che lo critica.

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