Bonus figli, fino a 152 euro per chi studia. Ecco come funziona

Si può beneficiare di tale misura in sede di dichiarazione dei redditi, recuperando una parte delle spese sostenute per l'istruzione

Bonus figli, fino a 152 euro per chi studia. Ecco come funziona
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Nell'annovero delle voci più pesanti dei bilanci familiari c'è ovviamente anche quella relativa all'istruzione dei figli: tra libri, articoli di cartoleria, trasporto e mensa le uscite sono tante, ma i genitori hanno la possibilità di usufruire di un bonus messo a disposizione dal Fisco per ammortizzare parte delle spese sostenute durante l'anno scolastico, e questo a prescindere dall'età dello studente o dall'Isee.

Per ottenere l'agevolazione non c'è necessità, come avviene in altri casi, di inoltrare un'apposita istanza all'Agenzia delle entrate, ma sarà sufficiente compilare adeguatamente il 730 nel quadro E alla voce "Oneri e Spese". I vari costi sostenuti dalla famiglia per la scuola devono essere riportati, per l'appunto, nelle detrazioni relative alle spese di istruzione, che anche per l’anno 2024 sono al 19% su un tetto massimo di 800 euro per ciascun figlio che segua un percorso di studi di qualunque ordine e grado.

Si può quindi beneficiare di tale misura in sede di dichiarazione dei redditi, recuperando una parte delle spese sostenute per l'istruzione dei figli: per ciascuno studente la famiglia può ottenere uno sconto massimo dall'Irpef di 152 euro.

Ma per quali costi sostenuti è possibile recuperare una parte delle spese? Innanzitutto è bene chiarire che lo sconto è concesso per ogni figlio che frequenti la scuola dell'infanzia, la scuola elementare, ovvero primaria di primo grado, la scuola media, cioè secondaria di primo grado o la scuola superiore, quindi secondaria di secondo grado. Diverso, invece, il discorso per quanto concerne gli studi universitari: le detrazioni previste sono differenti e non dipendono dal limite di 800 euro.

Per poter ottenere il bonus istruzione i pagamenti devono essere tracciabili, e rientrano tra le voci recuperabili le spese sostenute per gite scolastiche, assicurazioni della scuola, corsi di lingua, teatro, musica o arte, trasporto scolastico, mensa, pre e post scuola, eventuale assistenza al pasto, tasse per il diploma e per l'esame di Stato, spese sostenute in caso di corsi pomeridiani tenuti dalla scuola, costi per iscrizione e frequenza destinati agli studenti del quarto e quinto anno delle superiori o per quelli che frequentano scuole private o paritarie. Le spese per acquistare articoli di cancelleria, testi scolastici, camici o divise di qualunque genere non sono invece detraibili

Per poter ottenere la detrazione è bene conservare le quietanze di pagamento, su cui vanno riportati i dati dello studente e la causale della spesa. Nel caso in cui si parli di una somma versata direttamente alla scuola non serve documentare l'uscita con la delibera scolastica che ha disposto il pagamento, necessaria invece se il servizio viene erogato da terzi e ad essi va pagato.

Per mensa e servizi di assistenza al pasto va conservata la ricevuta della quietanza di pagamento (bollettino postale o bonifico bancario) di chi ha ricevuto il pagamento: nella causale si devono indicare il servizio, il nome e cognome dello studente e la scuola da esso

frequantata.

Per tutte le altre spese scolastiche, come ad esempio gite, assicurazione, corsi, bisogna conservare le quietanze di pagamento con gli importi sostenuti nel 2023 e ovviamente i dati dello studente.

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