
Sciolta la prognosi riservata per Papa Francesco. «Le condizioni cliniche del Santo Padre continuano ad essere stabili - si legge nel bollettino vaticano al 25esimo giorno di ricovero al Gemelli-. I miglioramenti registrati nei giorni precedenti si sono ulteriormente consolidati, come confermato sia dagli esami del sangue che dall'obiettività clinica e dalla buona risposta alla terapia farmacologica».
Buone notizie, dunque, per il Pontefice che continua in una stabilità progressiva. «Tuttavia, in considerazione della complessità del quadro clinico e dell'importante quadro infettivo presentato al ricovero, sarà necessario continuare, per ulteriori giorni, la terapia medica farmacologica in ambiente ospedaliero». Non c'è ancora una data per il ritorno di Francesco in Vaticano, ma se ne comincia a parlare. E questo è già un buon segno. La stabilità è arrivata al settimo giorno. L'ultima crisi, infatti, risale a lunedì 3 marzo, quando il Pontefice ha presentato due episodi di insufficienza respiratoria. Dal giorno dopo i medici hanno trovato la quadra: maschera naso-bocca la notte, naselli ad alto flusso durante il giorno. Niente più crisi, valori del sangue stabili, una «buona risposta» della terapia, un miglioramento degli scambi gassosi. La stabilità è già di per sé un miglioramento, continuano a ripetere dal Vaticano.
Per alcune fonti servono ancora almeno altri dieci giorni al Gemelli prima di parlare di dimissioni. E poi il recupero sarà piuttosto lungo.
Il punto interrogativo resta la polmonite bilaterale. Sarà necessaria una nuova tac per vedere se l'infezione è regredita o meno. Probabilmente i medici aspetteranno la fine di questa settimana per far passare ancora qualche giorno di stabilità. L'ultima fu effettuata il 25 febbraio, ed evidenziò una «normale evoluzione del quadro flogistico polmonare». Il 14 marzo intanto sarà un mese esatto di ricovero del Pontefice argentino al Terzo Vaticano, come viene chiamato il Gemelli. E per i prossimi giorni, lo staff medico sta ipotizzando che «in un quadro di stabilità il bollettino venga diramato un giorno sì e uno no». Anche ieri il Papa ha seguito gli Esercizi spirituali tendenzialmente dalla poltrona, collegandosi con l'Aula Paolo VI tramite uno schermo. La trasmissione in ogni caso è stata unidirezionale: solamente Bergoglio poteva vedere e sentire ciò che avveniva in Aula Paolo VI, mentre nessuno ha potuto vedere il Papa durante il collegamento. Continuano anche le terapie, la fisioterapia motoria e respiratoria, e l'ossigenazione, come detto, è rimasta alternata, ovvero ad alti flussi con naselli di giorno e con maschera di notte. Bergoglio, che ha una tv nell'appartamento al decimo piano del Gemelli, è informato anche di ciò che accade nel mondo. Ieri, appreso delle forti alluvioni in Argentina, ha espresso «vicinanza e preghiere» per la popolazione a Bahia Blanca. Il paese natale di Francesco, intanto, sta organizzando una grande messa per il 13 marzo, giorno dell'anniversario dell'elezione di Jorge Mario Bergoglio al soglio pontificio. Il presidente della Conferenza episcopale argentina, monsignor Marcelo Colombo, ha invitato i vescovi di tutto il Paese a riunire il popolo delle loro Chiese per celebrare la messa «in ringraziamento per la generosa dedizione di Papa Francesco».
Ieri anche i vescovi italiani, in occasione del Consiglio Episcopale Permanente, hanno pregato per il Pontefice. «Il nostro primo pensiero va a Papa Francesco, in questa condizione di fragilità la sua figura diventa ancor di più motivo di comunione».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.