Aeroporti, dietrofront dell’Ue sui liquidi: torna la soglia dei 100 ml. Ecco perché

Un passo indietro sui controlli aeroportuali deciso da Bruxelles: per problemi legati alla sicurezza si tornerà al limite dei 100 ml per zaini e bagagli a mano, ecco le motivazioni e cosa cambia da settembre

Aeroporti, dietrofront dell’Ue sui liquidi: torna la soglia dei 100 ml. Ecco perché
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Dal nuovo che avanzava si tornerà al vecchio con inevitabili ripercussioni sulle tempistiche di controllo dei bagagli a mano: dopo l'approvazione c'è stato il ripensamento da parte della Commissione Europea sugli scanner di ultima generazione di cui sono dotati alcuni aeroporti che non solo consentivano di non dover più estrarre i liquidi e altri prodotti da trolley e borse ma questi potevano essere di qualsiasi dimensione e ben superiori alle rigide misure di sicurezza dei 100 millilitri che tutti conosciamio.

Perché si torna al passato

Dal 1° settembre, infatti, anche negli aeroporti di Milano Linate e Malpensa e a Roma Fiumicino che montano attualmente i macchinari con gli scanner più sofisticati dovranno adeguarsi e introdurre i limiti che avevano i macchinari più antichi, ossia liquidi che non superino i 100 ml: tutto questo perché nelle scorse settimane Bruxelles aveva "ricevuto informazioni tecniche indicanti che una configurazione specifica dei sistemi per il rilevamento di esplosivi per il bagaglio a mano conformi allo standard C3 non soddisfa le prestazioni richieste per quanto riguarda lo screening di liquidi, aerosol e gel", riporta un passaggio dei documenti ufficiali già in possesso degli aeroporti e pubblicato da Corriere.

I nuovi limiti

Tutto ciò creerà non pochi problemi in lungo e largo per l'Europa, da Germania a Olanda e dall'Irlanda alla Lituania con numerosi scali aeroportuali che si sono già dotati (spendendo cifre importanti) dei nuovi scanner nati proprio per rilevare al meglio ogni tipologia di liquido, scongiurare con estrema precisione la presenza di materiale esplosivo e con molta più efficacia dei vecchi raggi X. La stessa Ue, ovviamente, li aveva approvati bollandoli come sicuri altrimenti oggi non sarebbero in servizio. Adesso, invece, ecco che tutti i sistemi C3 "progettati per lo screening del bagaglio a mano a cui è stato accordato il 'marchio Ue' o lo status 'in attesa di marchio Ue' prima del 1° agosto 2024 possono essere utilizzati per lo screening dei LAG (liquidi, aerosol e gel, ndr) soltanto con un limite di screening del volume massimo dei singoli contenitori che non superi i 100 ml".

Cosa succede ai dispositivi

Il clamoroso dietrofront avrebbe nuove motivazioni tecniche che ha ricevuto la Commissione Ue perché vanno riesaminate "le configurazioni esistenti dei sistemi Edscb conformi allo standard C3". Insomma, qualcosa è andato storto e per una (giustissima) prudenza maggiore bisognerà essere certi che questi sistemi non lascino passare nulla di sospetto. Per adesso non si sa più nulla se non, come è venuto a conoscenza il Corriere, che la problematica si sarebbe palesata sulle confezioni più grandi di 330 ml con alcuni software non in grado di "leggere" con certezza assoluta il loro contenuto. L'unica nota positiva è che i computer e i tablet non dovranno essere tirati fuori per un controllo aggiuntivo.

La nota di Aci Europe

Dopo questa decisione è intervenuto Olivier Jankovec, direttore generale del Consiglio degli aeroporti internazionali in Europa (Aci Europe). "La sicurezza non è negoziabile, è in cima alle priorità degli aeroporti europei e per questo rispetteremo la nuova restrizione. Resta però il fatto che quegli aeroporti che sono stati i primi ad adottare questa nuova tecnologia saranno pesantemente penalizzati sia operativamente che finanziariamente".

Ma non è finita qui, visto che "la decisione di imporre ora restrizioni significative al loro uso - sottolinea Jankovec -mette in discussione la fiducia che l’industria può riporre nell’attuale sistema di certificazione dell’Ue per le attrezzature di sicurezza dell’aviazione".

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