Incentivi per le auto elettriche in cortocircuito: sul boom di prenotazioni dei fondi ecobonus, esauriti in appena 8 ore e 36 minuti di operatività, si addensano dubbi sui quali il ministero ha cercato di sgombrare il campo da ogni supposizione. Tutto è nato dall`esaurimento dei 240 milioni destinati alla classe di emissioni 0-20 g/km di CO2, cioè dal fatto che in poche ore sono stati richiesti contributi per circa 30mila auto elettriche, tante quante quelle immatricolate in Italia in metà 2023. «Un esito diametralmente opposto alle risposte del mercato di fronte agli incentivi degli ultimi due anni che avevano lasciato ingenti residui (circa 170 milioni) proprio tra le risorse destinate a questa tipologia di veicoli che ha sempre incontrato forti difficoltà di gradimento da parte degli acquirenti», la perplessità espressa da Massimo Artusi, presidente di Federauto (concessionari). Inoltre, come evidenzia l`Unrae, «non sono stati resi disponibili tutti i fondi previsti: mancano ben 178,3 milioni».
Italiani improvvisamente votati all`auto elettrica, dunque? Non sarebbe proprio così e a dare una spiegazione sulle origini del «cortocircuito» ci prova Salvatore Saladino, country manager di Dataforce Italia. «L`unica plausibile - afferma - è che la maggior parte di questi incentivi siano stati prenotati a favore delle società di noleggio che, grave falla del decreto incentivi, non hanno l`obbligo di dichiarazione dell`utilizzatore finale per ottenerlo. L`eventualità che parte di questi fondi, soldi pubblici, non arrivino affatto a famiglie e imprese per i quali sono stati approvati, sarebbe un fatto grave, che non può non meritare un approfondimento. Inoltre, sempre se e quando verrà fatta chiarezza, scopriremo che il contributo richiesto nella maggior parte dei casi sarà stato quello senza rottamazione, ovvero 6mila euro per l`acquisto di auto elettriche da parte di un acquirente con Isee superiore a 30mila euro». Sul caso interviene pure l`ad di Stellantis, Carlos Tavares: «È successo qualcosa di strano e le autorità di controllo stanno indagando».
La replica del ministero delle Imprese e del Made in Italy: «I casi potenzialmente anomali sono intorno al 5%, dato fisiologico. Il 62% delle prenotazioni è avvenuto da persone fisiche tramite concessionarie, mentre il restante 38% da persone giuridiche, tra cui le società di noleggio a lungo termine. È di circa il 40% delle prenotazioni, poi, la quota dei veicoli che saranno rottamati dai richiedenti». Giancarlo Giorgetti, ministro dell`Economia e delle Finanze, fa quindi sapere che «sulle auto elettriche altri soldi ne potranno arrivare, ma dobbiamo essere molto selettivi».
Ancora guai, infine, per le Fiat Topolino prodotte in Marocco e bloccate dal 15 maggio al porto di Livorno.
Non è bastato togliere il tricolore dalle portiere. Anche il nome Topolino (modello prodotto tra il 1936 e il 1955 a Torino) e il termine «Dolcevita» (dal film di Federico Fellini), per le autorità, rappresentano infatti un richiamo all`italianità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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