È stato revocato il secondo giorno di sciopero dei benzinai inizialmente previsto fino alle ore 19 di mercoledì 26 gennaio ma è cessato alle 19 di oggi, mercoledì 25: la decisione è arrivata da Fegica e Figisc/Anisa dopo che 24 ore fa anche la Faib Confesercenti aveva deciso in questo senso. Come abbiamo visto sul Giornale.it, le tre organizzazioni possiedono più del 70% dei quasi 23 mila impianti che si trovano sul territorio nazionale.
"Ministero interlocutore positivo"
La nota è stata diffusa al termine dell'ennesimo incontro al Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) con le due organizzazioni che hanno sottolineato come rimangano, comunque, alcune criticità e che la scelta è andata incontro ai cittadini. In ogni caso, però, hanno speso parole d'elogio verso la discussione con il ministero che è stata "costruttiva" e "si è speso per diventare interlocutore propositivo", sottolinea il comunicato. Secondo le sigle, comunque, i problemi rimangono e vengono chiesti "interventi sui gravissimi problemi del settore" e sul contenimento strutturale dei prezzi.
Continua, quindi, a esserci distanza con il governo motivo per il quale si è deciso di non continuare con lo sciopero. "Appare ormai chiaro che ogni tentativo di consigliare al Governo ragionevolezza e concretezza non può o non vuole essere raccolto. Per questa ragione anche insistere nel proseguire nell'azione di sciopero, utilizzata per ottenere ascolto dal Governo, non ha più alcuna ragione di essere". I benzinai, scrive la nota, si sono voluti rivolgere ai cittadini eliminando così ogni possibile disagio con la riapertura che avverrà già questa sera. Il nuovo confronto avverrà in Parlamento dove sono stati fissati tutti una serie di incontri con i gruppi parlamentari "perchè il testo del decreto cosiddetto trasparenza raccolga in sede di conversione le necessarie modifiche".
La nota di Assoutenti
Parla di fallimento Assoutenti che ha accusato i benzinai di aver fatto pagare un conto salitassimo soltanto ai consumatori "con una corsa ai rifornimenti che ha prodotto una impennata dei listini alla pompa, rincari finiti ora all'attenzione del Governo e di Mister Prezzi", ha affermato l'Associazione che ha presentato un esposto denunciando la possibile speculazione sui prezzi di benzina e gasolio. "Mentre i benzinai facevano una figuraccia - afferma il presidente, Furio Truzzi - gli automobilisti che hanno fatto il pieno per non ritrovarsi a secco hanno dovuto subire repentini aumenti dei prezzi alla pompa, saliti in alcuni casi anche di 10 centesimi di euro tra ieri e oggi, con un aggravio fino a +5 euro sul pieno".
A tal proposito, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha chiesto di aprire un'indagine sulla vicenda e multare tutti quei soggetti, benzinai o compagnie petrolifere, che hanno approfittato dello sciopero per far lievitare i prezzi senza motivo. "Crediamo sia giunta l'ora di aprire un serio tavolo di confronto sui carburanti coinvolgendo anche i consumatori, perché la questione non può essere appannaggio esclusivo dei benzinai e delle compagnie petrolifere, e deve essere affrontata ascoltando anche le istanze dei diretti interessati, ossia i cittadini", ha concluso Truzzi.
"È una buona notizia"
Accoglie con favore la decisione della revoca dello sciopero anche il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, che a RaiNews24 ha dichiarato che tra i benzinai ci sono lavoratori onesti che non devono temere nulla accanto a "tante realtà che hanno fatto speculazione gonfiando i prezzi a scapito dei cittadini". Il pensiero, oltre al caro-carburanti, è andato anche ai generi alimentari come il latte che ha superato i due euro al litro: da qui la necessità di garantire "prezzi minori e non taroccati verso i consumatori, controllare e monitorare le filiere dei beni più colpiti dall'inflazione, non solo benzina ed energia ma anche i generi di ampio consumo e gli alimentari".
Le proposte di Urso
Come abbiamo scritto sul Giornale, il ministro Urso nella giornata di ieri aveva avanzato alcune proposte molto importanti per riformare iil settore dei carburanti quali la diminuzione delle sanzioni ma soprattutto la guerra ai contratti illegali, la ristrutturazione delle reti di distribuzione e il taglio dei costi sulle transazioni elettroniche.
Su tutti, però, deve rimanere l'obbigo di esporre il prezzo medio di ogni Regione d'italia: anche quanto affermato ieri ha, senz'altro, contribuito alla revoca di uno sciopero che altrimenti sarebbe andato avanti per altre 24 ore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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