Cedolare Secca: a chi spetta pagarla e quando, cosa cambia nel 2024

Novità in arrivo per questa forma di regime opzionale, che regola i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo effettuati tra persone fisiche. Ecco quali

Cedolare Secca: a chi spetta pagarla e quando, cosa cambia nel 2024
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La cedolare secca è un tema di grande rilevanza per chi vive in affitto, o è proprietario di un immobile locato. Nel corso degli anni, questa imposta ha subito diverse modifiche e se ne prevedono alcune anche per il 2024. Vediamo insieme chi è tenuto al pagamento della cedolare secca, quando va versata, quali sono le novità previste per il prossimo anno.

Che cos’è e a chi interessa

Introdotta nel 2011 come imposta sostitutiva all'Irpef, la cedolare secca rappresenta una scelta facoltativa per i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo stipulati tra persone fisiche, che non agiscono nel contesto di un'attività d'impresa o professionale. Oggi riguarda solamente i contratti di affitto ad uso abitativo, mentre fino al 2019 poteva essere applicata anche a immobili ad uso commerciale. È un'imposta che grava sul reddito derivante dalla locazione di un immobile e prevede il versamento di un'imposta sostitutiva dell'Irpef, appunto, delle relative addizionali sul reddito derivante dall'affitto dell'immobile, oltre all'esenzione dall'imposta di registro e dall'imposta di bollo per registrazioni, risoluzioni e proroghe del contratto.

L'aliquota dell'imposta sostitutiva è fissata al 21% del canone di locazione annuo pattuito tra le parti, fatta eccezione per i contratti a canone concordato, per i quali si applica un'aliquota del 10%. La scelta della cedolare secca implica la rinuncia da parte del locatore alla possibilità di richiedere l'aggiornamento del canone di locazione, anche se previsto nel contratto, compresa la variazione determinata dall'Istat dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell'anno precedente.

Possono adottare il regime della cedolare secca i proprietari (o quanti detengono un diritto reale di godimento, come l'usufrutto) che concedono in locazione un immobile ad uso abitativo. Sia i proprietari che gli inquilini devono essere persone fisiche e non devono agire nell'ambito di un'attività d'impresa o professionale. Questo regime fiscale si applica anche alle eventuali pertinenze affittate insieme all'abitazione, come ad esempio box e cantina.

A chi spetta pagare e quando, quali vantaggi

In generale, è il proprietario dell'immobile ad essere responsabile del pagamento di questa imposta. Tuttavia, è fondamentale specificare tale condizione nel contratto di locazione, indicando che la cedolare secca è a carico del locatore. La cedolare secca viene generalmente pagata in anticipo rispetto agli altri adempimenti fiscali. La scadenza tradizionale è il 16 giugno di ogni anno, ma è bene verificare le date specifiche stabilite dalle autorità fiscali.

Il regime della cedolare secca presenta diversi vantaggi. Pagando solo l'imposta sostitutiva, infatti, il canone di locazione non si somma ad altri redditi ai fini dell'Irpef e delle relative addizionali. Inoltre, non sono richieste né l'imposta di registro né l'imposta di bollo per quanto riguarda la registrazione, la risoluzione e la proroga del contratto.

Cosa cambia dal 2024

Fra le novità inserite nella prossima Legge di bilancio, è previsto anche un aumento della cedolare secca, che peserà per 5 punti percentuali in più sugli affitti brevi: per questa tipologia di locazioni infatti si dovrebbe passare dal 21 al 26% di tassazione per alcuni immobili locati fino a 30 giorni. Entrando più nel dettaglio, chi decide di affittare il proprio immobile fino a 30 giorni, dovrà sottostare a questa tassazione alternativa al regime ordinario, applicando un’aliquota al 21% in caso di locazione della prima casa, un’aliquota al 26% per la seconda, terza e quarta casa. Dovrebbe inoltre essere introdotto, sempre per le locazioni brevi, un codice identificativo nazionale.

Altra novità che potrebbe caratterizzare il 2024 riguarda eventuali semplificazioni

burocratiche legate al versamento della cedolare secca. L'obiettivo è rendere più agevole l'adempimento degli obblighi fiscali, snellendo le procedure e riducendo gli oneri amministrativi per proprietari e inquilini.

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