I consumi delle famiglie superano i numeri pre-Covid. Quali sono le previsioni

"Si può definire come l'anno del ritorno alla normalità grazie soprattutto al consistente contributo della filiera turistica”. È necessario attuare un piano di rilancio del Sud

I consumi delle famiglie superano i numeri pre-Covid. Quali sono le previsioni
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La spesa delle famiglie tornerà alla normalità, ecco quanto constatato dall’ufficio studi di Confcommercio che prevede una spinta economica specialmente da parte del turismo che nel 2023 dovrebbe crescere del 23,6%. I numeri confermano inoltre che il prossimo anno, invece, ci si avvicinerà ma non saranno raggiunti i livelli del picco pre-crisi del 2007. Ecco le previsioni dell’organismo di rappresentanza delle imprese italiane.

I dati

L’analisi di Confcommercio specifica: "Si può definire come l'anno del ritorno alla normalità grazie soprattutto al consistente contributo della filiera turistica che, rispetto all'anno scorso, registra aumenti consistenti”. In merito alla crescita per tutto il 2023 si denota, come anticipato un aumento per viaggi, vacanze e alberghi. Per quanto riguarda i servizi ricreativi e culturali l’incremento è del 9,7% mentre per bar e ristoranti si prevede un rialzo dell’8%. A questo proposito lo studio afferma: “In attesa della ripresa della manifattura esportatrice, sono questi i pilastri del terziario di mercato da cui può derivare una maggiore crescita economica auspicabilmente sostenuta anche da riforme e investimenti del Pnrr". I servizi e il turismo hanno infatti un valore complessivo importante che ammonta al 60% del Pil.

Rilancio del sud

Una delle problematiche che però si pone in questo frangente è la presenza di un piano di rilancio del Sud assieme alla realizzazione di riforme e investimenti del Pnrr. Inoltre è necessaria l’introduzione di una riforma fiscale che abbia effetto in tempi brevi. Tuttavia, avverte il presidente Carlo Sangalli, l'economia è in fase di rallentamento e alcuni nodi sono ancora irrisolti.

I consumi

All’interno dell’analisi viene specificato come in trent’anni i consumi delle famiglie italiane siano cambiati. Vita e abitudini dei cittadini si possono racchiudere in una frase citata dallo studio: "Sempre più tecnologia e tempo libero, meno pasti in casa, mobili e arredamento. Abbigliamento ai livelli del 1995". A questo proposito è proprio la tecnologia, con i pc e i prodotti audiovisivi e multimediali, specialmente i telefoni, a realizzare numeri importanti in termini di consumi nell’ultimo trentennio. L’aumento della spesa dei primi ammonta al 786% mentre per i secondi è stato registrato un incremento del 5.339%. All'interno del comparto dedicato al tempo libero hanno avuto una forte crescita anche i servizi ricreativi e culturali, l’incremento è infatti del 93%. Scendono invece i pasti in casa dell’11,2%, i mobili e gli elettrodomestici del 5,1% e il consumo di elettricità e gas che registra un decremento del 12,2%.

Quest’ultimo aspetto è collegato alla riduzione degli sprechi e delle politiche di risparmio energetico. In merito ai dati del 2022 con 20.810 euro pro capite la spesa delle famiglie è ancora inferiore ai livelli del 2019.

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