Ad aprile l'inflazione ha cominciato ad allentare il suo morso, riportandosi ai livelli registrati nei mesi di gennaio e febbraio. Secondo quanto stimato dall'Istat, infatti, nello scorso mese si è assistito a una decelerazione, soprattutto per quanto concerne i prezzi dei Beni energetici non regolamentati e dei Servizi relativi ai trasporti.
La frenata dei prezzi
L'Istat aveva dato una stima preliminare del +0,9%. Nel mese di aprile l'inflazione è però ritornata ai livelli gennaio e febbraio, ossia a +0,8%. Nello specifico, l'Istat ha preventivano un aumento dello 0,1% dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) su base mensile, mentre un + 0,8% per la base annua, rispetto al +1,2% del mese precedente.
"Il lieve rallentamento del tasso d'inflazione si deve all'ampliarsi su base tendenziale della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -10,3% a -13,9%) e alla decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,5% a +2,7%), dei Servizi vari (da +2,3% a +1,8%), dei Beni non durevoli (da +2,0% a +1,5%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +2,6% a +2,2%) e lavorati (da +2,8% a +2,5%); per contro, si registra un'accelerazione dei prezzi dei Tabacchi (da +1,9% a +3,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,2% a +3,8%) e dei Beni energetici regolamentati (da -13,8% a -1,3%)", è quanto si legge nel comunicato ufficiale rilasciato dall'Istituto nazionale di statistica (qui). "La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione leggermente più ampia (da -0,2% a -0,6%) e quella dei servizi è in lieve decelerazione (da +3,0% a +2,9%), determinando un aumento del differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni (+3,5 punti percentuali, dai +3,2 di marzo)", hanno aggiunto dall'Istat. "I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +2,6% a +2,3%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto accelerano (da +2,5% di marzo a +2,6%)".
Unc: "Il calo è un'illusione ottica"
Molto più cauti, invece, all'Unione Nazionale Consumatori, che guardano ai numeri e ritengono che il calo dell'inflazione tendenziale da +1,2 a +0,8% sia soltanto"un'illusione ottica". Secondo quanto dichiarato dal presidente Massimiliano Dona, in realtà i prezzi stanno continuando a salire, come dimostrato dal rialzo di +0,1% rispetto ai numeri di marzo. C'è poi preoccupazione per l'andamento dei prezzi che si registrerà nei mesi estivi. "I servizi ricettivi e di ristorazione non solo aumentano del 4,4% rispetto a un anno fa, ma del 2,1% in appena un mese", si legge in una nota del presidente di Unc, riportata da AdnKronos. "In particolare è inaccettabile che in appena un mese alberghi e motel rincarino del 10,6%, il record degli incrementi congiunturali", afferma Dona.
Nella nota del presidente dell'Unione Nazionale Consumatori viene fatta menzione anche dei rincari presentati dai voli intercontinentali (+8,6%), dai mezzi di trasporto a noleggio (+7%). Non ci sarebbero dunque sostanziali miglioramenti rispetto all'aprile dello scorso anno.
"Quanto all'inflazione tendenziale pari a +0,8%, per una coppia con due figli significa, nonostante il risparmio sulla voce Abitazione ed elettricità pari a 415 euro, un aumento del costo della vita pari a 119 euro su base annua, con una stangata pari a 201 euro per far fronte ai rincari del 2,5% di prodotti alimentari e bevande analcoliche", aggiunge Massimiliano Dona.
"Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva complessiva annua è pari a 80 euro, 182 euro in più sono necessari per mangiare e bere. Il primato alle famiglie numerose con più di 3 figli con un aggravio complessivo pari a 125 euro, +239 soltanto per cibo e bevande".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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